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sabato 24 settembre 2022

Le finestre vuote


HELMUT HEISSENBÜTTEL

PAMPHLET VIII

Qui sostano le grandi farfalle azzurre
espandimenti di inaudibile accadono
qui approdano i verdi balconi della mia preistoria
quartieri noti si spostano lentamente attraverso zone cittadine sconosciute
i pioppi neri si chinano l'uno sull'altro e ammutoliscono
biciclette defunte scorrono lente per il mondo smemorato
finestre vuote si muovono a larghe teorie addentro per la contrada silenziosa
che cercano le finestre vuote?

(da Testi 1│2│3, Einaudi, 1968 – Traduzione di Emilio Picco)

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"Dire il dicibile, esperire l'esperibile" dice il poeta tedesco Helmut Heissenbüttel,  esponente della neoavanguardia , con un gusto acutissimo della sperimentazione verbale: e in effetti in questo suo racconto testimonia che "la letteratura non consiste di rappresentazioni, immagini, sensazioni, opinioni, tesi, argomenti controversi"; a fluire è il linguaggio, sistematico e meticoloso, capace di rendere un anonimo quartiere cittadino in maniera quasi topografica.

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TAKANORI OGUISS, VISTA DI PARIGI

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Fiorire è un affare mortale / io mi sono dichiarato d'accordo / io vivo.
HELMUT HEISSENBÜTTEL,  Testi 1│2│3




Helmut Heissenbüttel (Rüstringen, 21 giugno 1921 – Glückstadt, 19 settembre 1996),  scrittore e poeta tedesco. Tra gli esponenti principali della poesia concreta tedesca, operò per recuperare lo sperimentalismo di forme e strutture letterarie come il surrealismo, il dadaismo, o l'espressionismo che erano state tacciate di "degenerazione" dal nazismo.


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