ABELARDO CASTILLO
L’UOMO CHE PREGA
Al centro esatto di me stesso
c'è un uomo che prega, ogni notte,
lo lascio fare
cercando di non disturbarlo troppo,
ha dimenticato il significato
delle parole che sussurra,
ma prega di notte
quando pensa che non lo stia guardando.
(circa 1987)
(da La festa segreta, 2022)
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L'idea del doppio è frequente nella letteratura - possiamo scomodare lo Stevenson dello Strano caso del Dottor Jekyll e di Mr Hyde o l'alter ego di poeti come Stephen Dunn e Affonso Romano de Sant'Anna, o ancora Giorgio Caproni: "Ho scorto / uno per uno negli occhi / i miei assassini. / Hanno / - tutti quanti - il mio volto". Lo scrittore argentino Abelardo Castillo va oltre: il suo doppio è il poeta, quello che sta dietro il narratore e saggista e che uscirà soltanto dopo la sua scomparsa, nella raccolta La festa segreta. Di lui dice la curatrice Gabriela Franco: "Ha scritto poesie per tutta la vita. Molto presto, però, decise che quella sarebbe stata la sua festa segreta: una cerimonia personale, un incontro con se stesso, che non avrebbe richiesto pubblicazioni o altri sguardi".
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FOTOGRAFIA © ZOHEIR ABEDI/PEXELS
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LA FRASE DEL GIORNO
Ci sono cose, parole, che ti rosicchiano dentro e te le porti con te per tutta la vita, finché una notte senti di doverle annotare, raccontarle a qualcuno, perché se non le dici loro continueranno ad esserci, a far male, bloccate per sempre nella vergogna.
ABELARDO CASTILLO, Il candelabro d’argento e altri racconti
Abelardo Castillo (Buenos Aires, 27 marzo 1935 - 2 maggio 2017), scrittore e saggista argentino. Considerato tra i maggiori scrittori argentini del XX secolo. Vicino all'esistenzialismo, nel 1959 fondò la rivista El escarabajo de oro. Colpa e castigo sono al centro di molte sue opere.
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