EDUARDO MITRE
L’ASSENTE
Gli uccelli migrano
ma rimangono qui
l’albero e il tempo.
Ho paura.
Ci sono molti trabocchetti
e poca luce
nel ricordo.
Ho paura.
Che peccato, amore,
che la tua presenza
dipenda tanto dal tuo corpo.
(da Versi d’autunno, 1993)
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L’assenza, la lontananza della persona amata, è uno dei motori più potenti della poesia universale dai tempi in cui Penelope attendeva il ritorno di Odisseo (be’, lui un po’ meno, intanto se la spassava). Il poeta boliviano Eduardo Mitre tesse questi versi in cui il ricordo si dimostra un falso amico e l’assenza una vera mancanza fisica.
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RACHAEL McCAMPBELL, "DIPINTO PER UN'ASSENZA"
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LA FRASE DEL GIORNO
La poesia è, come l’amore e l’amicizia, un’esperienza, uno stato di grazia comune a tutti.
EDUARDO MITRE, Crepusculo en Sirio, 4 novembre 2014
Eduardo Mitre (Oruro, 1943), poeta, saggista, critico letterario e traduttore boliviano. Laureatosi a Pittsburgh con una tesi su Vicente Huidobro, ha insegnato letteratura a New York, alla Columbia University e alla St. Johns University. Le sue poesie hanno uno stile rigoroso e incisivo, chiaro e immediato.
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