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venerdì 14 febbraio 2020

Brama d’amore


ARCHILOCO

TALE BRAMA D’AMORE

Tale brama d’amore
che nel mio cuore s’è insinuata
versò sui miei occhi densa nebbia
rubando dal petto l’anima fragile.


τοῖος γὰρ φιλότητος ἔρως ὑπὸ καρδίην ἐλυσθεὶς
πολλὴν κατ' ἀχλὺν ὀμμάτων ἔχευεν,
κλέψας ἐκ στηθέων ἀπαλὰς φρένας

(da La poesia d’amore antica, Bur, 2008 - Traduzione di Nicoletta Russello)

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Per questo San Valentino sono andato a pescare una poesia d’amore di ben 2700 anni fa, il frammento 191 del lirico greco Archiloco, di cui probabilmente è protagonista quella stessa Neobùle che “giocherellava tenendo fra le dita un ramo di mirto e un bocciolo di rosa… sciolti portava i capelli alle spalle e alla schiena facevano ombra”. È il sentimento che prorompe inarrestabile, acceca, toglie saggezza, scaglia verso l’oggetto amoroso facendo divampare la passione, facendo ardere il desiderio.

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IMMAGINE DA PINTEREST

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LA FRASE DEL GIORNO

La fatica amorosa è questo: una fame che non viene saziata, un amore che rimane aperto.
ROLAND BARTHES, Frammenti di un discorso amoroso




Archiloco (Paro, 680 a.C. circa – 645 a.C. circa), poeta greco, è considerato il primo grande lirico. Si guadagnò da vivere facendo il mercenario e la leggenda narra che morì in combattimento nella guerra contro Nasso. È celebre per il suo uso versatile e innovativo della metrica ed è il primo autore a usare il tema delle proprie emozioni ed esperienze.


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