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sabato 3 agosto 2019

Il cuore della Grecia


THANASSIS LAMBRU

DELFI

Qui è il cipresso di fuoco
il mare e l’altro mare di ulivi,
qui s’incontrarono le due aquile inviate da Giove,
qui è la via che sale alle sorgenti
dove batte il cuore della Grecia.
Qui è il pendio con i pini
una lira reclina con le corde di un silenzio vivo
mirti e lentischi,
qui è la pietra della Sibilla
l’edera l’ha coperta ma la sua luce non si è spenta,
il tripode d’oro e l’ombelico della terra.
Qui è l’Auriga che aggioga i monti
questa lancia dritta di bronzo
senza sentimenti ma con un fuoco negli occhi,
qui è il trono di ferro di Pindaro
e più in alto
il nido che aveva costruito in cima a una fiamma
un angelo-aquila
per officiare
avendo come misteri iniziatici i vènti
e come sacerdoti le rupi erette.
Qui è l’ara
e più dentro l’inaccessibile sacrario
dov’è ancora fresca la radice degli oracoli,
ma soprattutto qui è Apollo
(un fiato puro che a volte diventa arco
e a volte musica)
assieme a Dioniso – un regno –
questo gorgheggio sfavillante
che come una rete sorregge ogni cosa a un’altezza,
un’altra verità, un’altra purezza, un’altra libertà.

E penso
(per quanti hanno mente cuore e sguardo puro
e un amore infuocato):
Delfi non è che la vita stessa
che procede (verso una risurrezione?)
con terremoti e inabissamenti e baratri,
e là dove si spezza in due – come la roccia ferita –
poi si propagano
acque, uccelli, allori e cipressi
e i fiori che coprono le ferite – gli anemoni.

(da Poesia, n. 327, Giugno 2017 - Traduzione di Nicola Crocetti)

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Del poeta greco Thanassis Lambru abbiamo visto la persistenza del mito e della storia nel sito archeologico di Micene. Un’analoga operazione compie con un altro sito storico della Grecia: Delfi, l’«ombelico del mondo», antichissimo centro individuato secondo la leggenda da Zeus tramite il volo di due aquile che lì si posarono e dedicato al dio Apollo, sede di una sacerdotessa capace di vaticinare dopo aver respirato i vapori della terra, la Pizia. Lambru ripercorre anche qui tutti i passi del mito, concludendo che su tutto, oltre le rovine e i ruderi, continua a persistere la forza della vita, sotto forma di anemoni fioriti.

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LE ROVINE DI DELFI - FOTOGRAFIA © ADAM CARR

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Thanassis Lambru (Lamia, 20 dicembre 1962), poeta greco. Laureato in giurisprudenza presso l'Università Aristotele di Salonicco. Ha continuato i suoi studi di filosofia, letteratura classica e storia dell’arte in Germania presso l'Università di Friburgo.

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