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mercoledì 9 agosto 2017

L’erba e l’ombra


LIBERO DE LIBERO

GIORNO CALDO

L’estate si dona,
largo è il favore.
Di me disteso si orna
la quercia mai stanca
di chiamare l’acqua.

Quest’albero ricco
mi fa grata l’erba e l’ombra,
a me ritorna nel suo fiato
caldo un volto innamorato,
si piegava sul mio collo,
due fiori cresciuti nel sonno.

(da Testa, Edizioni della Cometa, 1938)

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Un sonno tranquillo, naturale, all’ombra di una vecchia quercia che dona amorevole ombra e ossigeno, quello del poeta ciociaro Libero De Libero: un luogo dove rinfrancarsi e ritrovarsi, un po’ come il Wendell Berry della “Pace delle cose selvagge”: «Giungo al cospetto delle acque calme. / E sento su di me le stelle cieche del giorno / che attendono di mostrare il loro lume. Per un po' / riposo tra le grazie del mondo e sono libero».

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Albero

FOTOGRAFIA © SANDER HOOGENDOORN/FLICKR – LICENZA COMMONS 2.0

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LA FRASE DEL GIORNO
E guardo e ascolto / lento passare il mattino d’estate / su la pianura, per il cielo, e dentro / l’anima mia.
DIEGO VALERI, Umana




Libero De Libero (Fondi, 10 settembre 1903 – Roma, 4 luglio 1981), poeta, critico d'arte e narratore italiano. Gli Anni ‘30 lo videro al Caffè Aragno di Roma con Vincenzo Cardarelli, partecipe della  scuola pittorica di via Cavour. La sua poesia si inserisce in un ermetismo legato alla terra, al vigore del reale.


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