LIBERO DE LIBERO
DA NULLA CHE ERO
Da nulla che ero mi facesti dono
d’essere uno che ti guardava:
e te guardando nella mente me ammiro
e tanto mi piace essere te
che il distacco poco mi duole.
(da Romanzo, Scheiwiller, 1965)
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Questa poesia viene da una mia vecchia agenda di adolescente, ed è chiaro perché ricopiai il testo: questi versi di Libero De Libero parlano al cuore del ragazzo o della ragazza che è in noi, ci rammentano dei primi rossori, delle prime cotte, ci dicono di quel principiare dell’amore in cui si entra nelle grazie di una dea (o di un dio) e si vive in un mondo come di sogno.
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DIPINTO DI ANDREW ATROSHENKO
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LA FRASE DEL GIORNO
Mille anni e poi mille / Non possono bastare / Per dire / La microeternità / Di quando m'hai baciato / Di quando t'ho baciata / Un mattino nella luce / dell'inverno / Al Parc Montsouris a Parigi / A Parigi / Sulla terra / Sulla terra che è un astro.
JACQUES PRÉVERT
Libero De Libero (Fondi, 10 settembre 1903 – Roma, 4 luglio 1981), poeta, critico d'arte e narratore italiano. Gli Anni ‘30 lo videro al Caffè Aragno di Roma con Vincenzo Cardarelli, partecipe della scuola pittorica di via Cavour. La sua poesia si inserisce in un ermetismo legato alla terra, al vigore del reale.
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