LEOPOLDO MARÍA PANERO
GLI AMANTI CIECHI
Erano ciechi gli amanti,
sono soli
mais tombait la neige
faceva pena vederli quando da soli dicevano
di essere uniti, e piangevano,
e adoravano il nulla sull’altare dell’amore.
Quand tu seras bien vieille
scoprirai che il tempo
è l’unica certezza, brucia i volti
e incenerisce l’anima
e che alla fine soltanto l’illusione del ricordo
ti dirà che non fosti, in quel bacio, da solo.
(da El que no ve, 1980 - Traduzione di Alesssandro De Francesco)
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Tutta l’opera di Leopoldo María Panero, controverso poeta spagnolo dei Novísimos, si concentra sull’autocontemplazione e sull’autodistruzione anche psichica (schizofrenico, si sottopose volontariamente a numerosi ricoveri in ospedale). La sua è “una disgregazione della coscienza adulta in favore di un’adolescenza emozionale”, come notò Pere Gimferrer: così l’amore alla fine diventa solo ricordo, pura illusione che si confonde nel delirio generale, bruciato dal tempo che scorre come un fiume infuocato e distrugge tutti i ponti sul suo cammino.
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RENÉ MAGRITTE, “GLI AMANTI”, 1928
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LA FRASE DEL GIORNO
Il fiore dell'illusione produce il frutto della realtà.
PAUL CLAUDEL, Diario 1904-1955
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