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mercoledì 22 giugno 2016

L’illusione del ricordo

 

LEOPOLDO MARÍA PANERO

GLI AMANTI CIECHI

Erano ciechi gli amanti,
sono soli

mais tombait la neige
faceva pena vederli quando da soli dicevano
di essere uniti, e piangevano,
e adoravano il nulla sull’altare dell’amore.

Quand tu seras bien vieille
scoprirai che il tempo
è l’unica certezza, brucia i volti
e incenerisce l’anima
e che alla fine soltanto l’illusione del ricordo
ti dirà che non fosti, in quel bacio, da solo.

(da El que no ve, 1980 - Traduzione di Alesssandro De Francesco)

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Tutta l’opera di Leopoldo María Panero, controverso poeta spagnolo dei Novísimos, si concentra sull’autocontemplazione e sull’autodistruzione anche psichica (schizofrenico, si sottopose volontariamente a numerosi ricoveri in ospedale). La sua è “una disgregazione della coscienza adulta in favore di un’adolescenza emozionale”, come notò Pere Gimferrer: così l’amore alla fine diventa solo ricordo, pura illusione che si confonde nel delirio generale, bruciato dal tempo che scorre come un fiume infuocato e distrugge tutti i ponti sul suo cammino.

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Magritte

RENÉ MAGRITTE, “GLI AMANTI”, 1928

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LA FRASE DEL GIORNO
Il fiore dell'illusione produce il frutto della realtà.
PAUL CLAUDEL, Diario 1904-1955




Leopoldo María Panero Blanc (Madrid , 16 giugno 1948 – Las Palmas de Gran Canaria, 5 marzo 2014), poeta e scrittore spagnolo, inquadrato nella poesia spagnola contemporanea all'interno del gruppo dei "Novísimos". Fu l'archetipo di un "poeta maledetto" tanto coltivato quanto ripudiato.


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