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sabato 23 gennaio 2016

Come un fabbro

 

 

ANACREONTE

EROS

Μεγάλῳ δηὗτέ μ' Ἔρως ἔκοψεν ὥστε χαλκεὺς
πελέκει, χειμερἱῃ δ' ἔλουσεν ἐν χαράδρῃ

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Ancora Eros m’ha colpito:
con un gran maglio, come un fabbro,
e mi ha temprato tuffandomi
in una fiumana invernale.

(Traduzione di Marina Cavalli)

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Eros, come tagliatore d'alberi
mi colpì con una grande scure,
e mi riversò alla deriva
d'un torrente invernale.

(Traduzione di Salvatore Quasimodo)

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È come un fabbro Amore:
mi stronca con un maglio
enorme e mi dilava
in torba forra gelida.

(Traduzione di Filippo Maria Pontani)

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“Il molle Eros, pieno di ghirlande di fiori” sa anche mostrare la sua forza. Anacreonte (570-485 avanti Cristo), poeta cortigiano tra amori e simposi presso la corte di Policrate di Samo prima e poi dei Pisistratidi ad Atene, trova una bella immagine – usata anche da Omero nell’episodio di Odisseo e Polifemo – per simboleggiarne il potere: quella di un fabbro che arroventa il ferro, lo batte con il suo martello e, dopo averlo forgiato come vuole, lo immerge nell’acqua gelida perché abbia la sua forma definitiva.

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Thomond

FOTOGRAFIA © CHRISTOPHER THOMOND

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LA FRASE DEL GIORNO
Voglio cantare il molle Eros / pieno di ghirlande / ricche di fiori / Eros che domina gli uomini / signore degli Dei.
ANACREONTE




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