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mercoledì 16 settembre 2015

Due imbecilli

 

MICHELE MARI

TI CERCHERÒ SEMPRE

Ti cercherò sempre
sperando di non trovarti mai
mi hai detto all’ultimo congedo

Non ti cercherò mai
sperando sempre di trovarti
ti ho risposto

Al momento l’arguzia speculare
fu sublime
ma ogni giorno che passa
si rinsalda in me
un unico commento
e il commento dice
due imbecilli

(da Cento poesie d’amore a Ladyhawke, Einaudi, 2007)

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È un canzoniere amoroso moderno che spazia dalla vicenda cinematografica di Ladyhawke al mito di Orfeo ed Euridice passando per citazioni colte da Cesare Pavese a Edgar Allan Poe quello che lo scrittore Michele Mari ha stilato per la sua prima opera poetica: romanticismo e ironia si sposano alla perfezione, come si può apprezzare da questi versi proposti. E sarà capitato a tutti di lasciarsi andare a uscite zuccherose nei rapporti amorosi, soprattutto nei momenti topici della nascita e della fine di una storia: solo ragionandoci dopo, a mente fredda, ci si rende conto di essere stati se non “due imbecilli” perlomeno la rappresentazione di uno stereotipo.

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For my lover

JACK VETTRIANO, “FOR MY LOVER”

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LA FRASE DEL GIORNO
Se fin dall’inizio mi avessero informato / che dopo più di trent’anni / senza aver niente in cambio / ancora ti avrei amata / avrei risposto / «Logico e piano, sir».
MICHELE MARI, Cento poesie d’amore a Ladyhawke




Michele Mari (Milano, 26 dicembre 1955), scrittore, traduttore, poeta e accademico italiano. Nei suoi scritti i temi più ricorrenti sono quelli dell’infanzia e della memoria: in uno stile ricercato spesso usato in chiave gotica e barocca si ispira al genere horror e a quello della fantascienza.


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