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martedì 15 settembre 2015

Anche noi ombre

 

ALESSANDRO PARRONCHI

IL TUO VISO TRA LA FOLLA

Il tuo viso tra la folla. Riaffondiamo
insieme in un passato
dove vivo se non in noi? Dunque non vivo
più. S’apre un crepuscolo e da foglie
filtra un tenero albore oltre cui sogno
di dire ancora: sei viva, son vivo
tra le rose tra gli alberi…  Ti cela
il bavero. E nell’onda che ritorna
del traffico di nuovo ora vicina
mi sei, poi l’urlo di un motore, il nero
che sfila delle macchine, delle ombre,
ci separa ci sperde, anche noi ombre.

(da Quel che resta del giorno, 2001)

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Ci si incontra così, per caso, nuovamente, dopo tanti anni. Ci si è amati, ci si è lasciati e ritrovarsi, rivedersi può essere dolcemente malinconico oppure straziante o ancora emozionante, come accadde all’artista Marina Abramovic che in una delle sue sedute di performance art si trovò seduto di fronte il vecchio amore Ulay. Molto spesso però non succede nulla: ci si ritrova e ci si lascia così, come le ombre che si disperdono nel traffico in questi versi di Alessandro Parronchi, poeta fiorentino.

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Sullivan

MYLES SULLIVAN, “URBAN OUTINGS”

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LA FRASE DEL GIORNO
Quel che fu non è vero. Non è vero / che ciò che volevamo e non avemmo
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ALESSANDRO PARRONCHI, Coraggio di vivere




Alessandro Parronchi (Firenze, 26 dicembre 1914 – 6 gennaio 2007), poeta, storico dell'arte e traduttore italiano. Con il suo stile ricercato è passato da un ermetismo  incantato a un intimismo che trae giovamento dalla consolazione della memoria: per questo le sue poesie sono oggetto di un meditato lavorio con cui il ricordo media l’emozione.


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