FEDERICO GARCÍA LORCA
CASIDA DELLA DONNA DISTESA
Vederti nuda rievoca la Terra,
la Terra liscia, sgombra di cavalli.
La Terra senza un giunco, forma pura
chiusa al futuro: limite d’argento.
Vederti nuda è capire l’ansia
della pioggia che cerca esile vita,
la febbre del mare dall’immenso volto
che non trova la luce della guancia.
Il sangue, risuonando nelle alcove,
giungerà con le spade sfolgoranti,
tu però non saprai dove si celano
il cuore di rospo o la violetta.
Il tuo ventre una lotta di radici,
alba senza contorno le tue labbra.
Sotto le rose tiepide del letto
i morti gemono aspettando il turno.
(Casida de la mujer tendida, Da Diván del Tamarit, 1940)
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È la donna come fonte di vita, come una terra capace di dare frutto, la protagonista di questa casida del poeta spagnolo Federico García Lorca: riecheggia il mito ancestrale della Grande Madre, della capacità di generare vita come intermediario tra l’umano e il divino.
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AMEDEO MODIGLIANI, “NU COUCHÉ AU COUSSIN BLEU”
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LA FRASE DEL GIORNO
O donna agile, materna e ardente! / Vergine dolorosa che porta inchiodate / tutte le stelle del cielo profondo / nel suo cuore senza speranza.
FEDERICO GARCÍA LORCA, Libro de poemas
Federico García Lorca (Fuente Vaqueros, 5 giugno 1898 – Víznar, 19 agosto 1936), poeta e drammaturgo spagnolo). Voce tra le più originali del Novecento spagnolo, amico di Salvador Dalí e Luis Buñuel, partecipò ai vari tentativi modernisti, specialmente impressionisti. Morì durante i primi giorni della guerra civile, fucilato dai franchisti.
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