JOSÉ LUIS CANO
TEMPO DELLA TENEREZZA
Come la spiaggia in solitudine, più pura
splende la sua nudità, e come l'uccello
più melodioso vola se più solo,
così questo paradiso di tenerezza,
non chiede verso per esser cantato.
Il suo respirare, nel suo mondo di penombra
- tepido interno in solitudine amante -
lascia la sua fiamma, e incantato sogna
la sua luce, il suo volo tra carezze quiete.
Qui trova l'anima la sua ragione di vita,
la carne la sua estasi lentissima,
e l'incorporeo tatto bacia muto
la immobile rosa della pelle tranquilla.
Tenerezza ignorata. Gli amanti
fa più puri, quasi trasparenti.
Sono il sogno d'un Dio? Sono melodia
silenziosa dell'amore. Sono quieto lume.
(da Poesia spagnola del ‘900 - Traduzione di Oreste Macrì)
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Una spiaggia deserta è davvero un’avventura per l’anima, come canta il critico letterario e poeta spagnolo José Luis Cano: trovarsi soli di fronte al mare, alla sua distesa di cui non si intravede la fine, ascoltare la sua voce che si mescola con il lamento del vento, innesca qualche cosa, origina un’emozione che è già poesia, senza dover aggiungere parole.
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FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA
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LA FRASE DEL GIORNO
C'è un piacere nei boschi senza sentieri, / c'è un'estasi sulla spiaggia desolata, / c'è vita, laddove nessuno s'intromette, / accanto al mare profondo, e alla musica del suo sciabordare:/ non è ch'io ami di meno l'uomo, ma la Natura di più.
GEORGE GORDON BYRON, Il pellegrinaggio del giovane Aroldo
Mmmmm....Faticosetto. E poi, basta con sto buco-tappa eterno gioco! Uffa!
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