GIORGIO CAPRONI
SAN GIOVAMBATTISTA
Tersa per chiari fuochi
festosi, la notte odora
acre, di sugheri arsi
e di fumo.
Intorno a un falò d'estate
imita selvagge grida.
uno stuolo di bimbi.
S'illuminano come esclamate,
ad ogni scoppio di razzo,
le chiare donne sbracciate:
ai balconi.
(Voci e canzoni cancella
la brezza: fra poco il fuoco
si spenge. Ma io sento ancora
fresco sulla mia pelle Il vento
d'una fanciulla passatami a fianco
di corsa).
(da Come un’allegoria, 1936)
.
La notte di San Giovanni aveva una grande importanza nelle tradizioni di un’Italia ancora profondamente contadina: con l’accensione di grandi falò si cercava di propiziarsi non solo il raccolto ma anche la vita sociale, visto che un antico proverbio recita “La notte di San Giovanni destina il mosto, i matrimoni, il grano e il granturco”. In questa atmosfera a metà tra la festa religiosa e quella magica – il fuoco per ingraziarsi il sole e per bruciare insieme alle cose vecchie e alle erbe gli spiriti maligni – si inquadra la poesia di Giorgio Caproni, che la racconta con il suo stile tipico, capace di evocare la realtà quasi come una favola.
.
FOTOGRAFIA © ALGHERO TURISMO
.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------
LA FRASE DEL GIORNO
Li hanno fatti quest'anno i falò? - chiesi a Cinto. Noi li facevamo sempre. La notte di San Giovanni tutta la collina era accesa. Poca roba, - disse lui. - Lo fanno grosso alla Stazione, ma di qui non si vede. Il Piola dice che una volta ci bruciavano delle fascine. Chissà perché mai, - dissi, - si fanno questi fuochi. Si vede che fa bene alle campagne, - disse Cinto, - le ingrassa.
CESARE PAVESE, La luna e i falò
Giorgio Caproni (Livorno, 7 gennaio 1912 – Roma, 22 gennaio 1990), poeta, critico letterario e traduttore italiano. Partito come preermetico attirato da uno scabro espressionismo, approdò a un ermetismo rivestito di un impressionismo idillico. Nella sua poesia canta soprattutto temi ricorrenti (Genova, la madre e Livorno, il viaggio, il linguaggio), unendo raffinata perizia metrico-stilistica a immediatezza e chiarezza di sentimento.
Bella poesia. I fuochi, San Giovanni. Oggi , d'artificio. Infatti, artificiali...
RispondiEliminaun altro po' di poesia del vivere che si smarrisce
RispondiEliminaTi dico grazie! ho acceso il fuoco, in campagna ancora si può.
RispondiEliminabene! teniamo vive le tradizioni
RispondiElimina...finale..a sorpresa per me...che non la conoscevo.
RispondiEliminaciaoo Vania:)