LIBERO DE LIBERO
ECLISSE, XXXIII
Ora è un tempo che non mi basta
La tua fronte non è più cielo,
da quel mio cielo sole non cade,
da quel sole luce non prende
e colore il mio giorno.
A queste mani non sono più erba
i tuoi freschi capelli nella siepe
ove si andava per tenere strade
in fondo al bosco degli occhi.
Ora è un tempo che non dona pietà.
(da Eclisse, 1940)
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È dolorosamente bella questa poesia di Libero De Libero: dolorosa certo perché protagonista è un’assenza cui il poeta non sa trovare consolazione, in un presente che se ha la certezza della memoria tuttavia manca della speranza del futuro tanto da divenire un crudele tormento – fu Giuseppe Ungaretti a sottolineare in una lettera scritta all’autore che “C’è nella sua poesia qualche cosa che tormenta e nello stesso tempo che trasfigura, espresso, nei suoi momenti felici, come non ho ancora sentito da altri”. C’è sotto traccia in De Libero il lavorio continuo del ricordo, perché “eri appena una voce, / ora sei l’ombra mia”.
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JACK VETTRIANO, “HEARTBREAK HOTEL”
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LA FRASE DEL GIORNO
L'assenza dell'essere amato lascia dietro di sé un lento veleno che si chiama oblio.
CLAUDE AVELINE, E tutto il resto è nulla
Libero De Libero (Fondi, 10 settembre 1903 – Roma, 4 luglio 1981), poeta, critico d'arte e narratore italiano. Gli Anni ‘30 lo videro al Caffè Aragno di Roma con Vincenzo Cardarelli, partecipe della scuola pittorica di via Cavour. La sua poesia si inserisce in un ermetismo legato alla terra, al vigore del reale.
Bella. Questo viaggio dentro la poesia è proprio un regalo. Grazie!
RispondiElimina...grandi sensazioni.
RispondiEliminaciaoo Vania:)
Piaciuta davvero tanto anche a me, questa...
RispondiEliminaMi fa bene leggerti...
RispondiEliminaGrazie, ne sono lieto... E anche un po' commosso
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