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lunedì 15 agosto 2011

Buon Ferragosto, allora…

 

ALFONSO GATTO

L'ESTATE SUI CAMPI

Splende a distesa il giorno
rosato alla pianura,
la tremula calura
richiama a lungo intorno
dall'alto il visibilio
dei passeri nel sole.

Il grano trema e nere
si schiudono farfalle
all'afa azzurra; d'oro,
riversa a quel ristoro
di luce, nelle gialle
stoppie bisbiglia l'aria.

Così morbido e solo
scorre sul fiume il verde
silenzio che alle valli
odoroso si perde.
Restano i campi gialli,
monotona campagna
dei grilli e della sera.

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Ferragosto. C’è chi lo onora più del Natale in una sorta di rito pagano: in realtà non fa altro che celebrare la fine dell’estate, come l’ultima sera di una vacanza. Al tavolo è già seduta anche la malinconia di settembre, lo scoprire le prime foglie gialle o un mattino appena nebbioso quando capita di alzarsi un po’ prima del solito.

Ma anche il rito è stato corrotto e modificato dallo scorrere del tempo, dal cambio delle abitudini: ormai le città non sono più vuote come le cantava Mina o come appaiono in due film ambientati a Ferragosto come
Il sorpasso di Dino Risi e Un sacco bello di Carlo Verdone. Le grandi fabbriche scandiscono le ferie durante l’anno, l’esodo verso il sud, verso le proprie radici, non è più così obbligato. E poi mettiamoci anche la crisi che da qualche anno, e in particolare in questo agosto, attanaglia le famiglie e le costringe a tagliare in primis certe spese di viaggio.

Però, non affliggiamoci e, come Orazio, affidiamoci al carpe diem, gustiamoci questa giornata di festa, questo sprazzo di cielo d’estate così bello e tranquillo. Tuffiamoci tra le onde oppure passeggiamo nel silenzio dei boschi, mangiamo le cose che ci siamo portati nel cesto o che abbiamo apparecchiato con cura sul tavolo, magari in balcone o sul giardino. E ridiamo e scherziamo e giochiamo a carte e mangiamo l’anguria con chi condivide con noi questo Ferragosto. Perché è così bella l’estate, è proprio come l’ha descritta il poeta Alfonso Gatto

Buon Ferragosto, amici del Canto delle Sirene…

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CAMPI DI SICILIA / FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA



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LA FRASE DEL GIORNO
No, io t'avevo telefonato pe’ sapé come t'eri messo per Ferragosto perché c’avevo un progetto abbastanza ra... Ah, lo passi co’ tu' moje! Vabbè... vabbè... eh, sarà per n'altra volta... d'accordo... buon Ferragosto, allora…
L. BENVENUTI, P. DE BERNARDI, C. VERDONE, Un sacco bello




Alfonso Gatto (Salerno, 17 luglio 1909 – Orbetello, 8 marzo 1976), poeta e scrittore italiano. Ermetico, ma di confine, giornalista e pittore, insegnante di Letteratura all'Accademia di Belle Arti, collaboratore di “Campo di Marte”, la sua poesia è caratterizzata da un senso di morte che si intreccia al vivere.


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