HERMANN HESSE
PIOGGIA
Pioggia fiacca, pioggia estiva
dai cespugli rumoreggia, rumoreggia dagli alberi.
Com’è bello e benedetto
sognare ancora a sazietà.
Fuori a lungo me ne stetti nella luce,
desueta mi è quest’onda:
dimorare nel proprio intimo
da nessuna terra estranea essere attratto.
Niente desidero, niente bramo,
accenno lievi canti infantili,
stupito a casa sono approdato
nella vaghezza calda dei sogni.
Cuore, come sei lacerato dalle ferite,
come sprofondi cieco e beato
di non pensare, di non sapere,
solo alitare, solo sentire.
(da Poesie – Traduzione di Mario Specchio)
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Lo confesso: mi piace la pioggia, amo quel suo dolce e malinconico canto che avvolge come un umido bacio. Mi piace osservarla dalla finestra, quando riga i vetri e fa tanto telefilm americano. Mi piace camminarci, sentire il suo scrosciare, il ticchettare sulla tela dell’ombrello. E ancora di più mi piace la pioggia estiva, che viene a cadere sulle piante rigogliose, verdi, nutrendole e amoreggiando con le loro foglie. Mi piace restare a guardare il mondo capovolto riflesso nelle gocce. E, come Hermann Hesse, mi ritrovo in un sogno, in un luogo incantato creato dalla pioggia d’estate. Tanto poi viene l’arcobaleno…
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Immagine © Blirk.net
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LA FRASE DEL GIORNO
Foglia su foglia piove l’albero della vita.
HERMANN HESSE, Poesie
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