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domenica 12 giugno 2011

Il terzo bacio


SARA TEASDALE

IL BACIO NELLO SGUARDO


A primavera Stephen mi ha baciata
E Robin in autunno – Colin poi
semplicemente, mi ha solo guardata –
nemmeno il cenno d’un bacio da lui.

Ecco: il bacio di Stephen l’ho scordato,
quello di Robin pure in fumo è andato,
ma il terzo bacio, in quegli occhi di brace,
giorno e notte m’insidia, senza pace.


(da Gli amorosi incanti, Crocetti, 2010 – Traduzione di Silvio Raffo)

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“Guardarsi negli occhi è più indecente che andare a letto insieme” chiosò ironicamente, ma non troppo, il poeta francese Boris Vian. Se è vero, come si dice, che gli occhi sono lo specchio dell’anima, allora il più grande atto d’amore è guardarsi. E lo conferma la tormentata poetessa americana Sara Teasdale: questi versi hanno una sensibilità che ricorda un’altra grande poetessa statunitense, Emily Dickinson, e suonano vagamente ottocenteschi se consideriamo che furono scritti al tempo delle avanguardie e dello sperimentalismo. Ma sono tanto belli, a testimoniare che la poesia non ha forma e soprattutto che non è una moda.

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IMMAGINE © SUSSEX UNIVERSITY
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LA FRASE DEL GIORNO
Il primo amore mi ha donato il canto, / il secondo la vista senza inganno, / ma il terzo amore, oh, quello è stato / che la mia anima a me ha rivelato.
SARA TEASDALE, Gli amorosi incanti




Sara Teasdale (St. Louis, Missouri 8 agosto 1884 – 29 gennaio 1933), poetessa statunitense. La sua vita, caratterizzata dall’inquietudine e dalla nevrosi, finì con il suicidio. Le sue poesie, dimenticate per anni, corrono sul filo dell’ironia e di una voluta semplicità.


2 commenti:

  1. A Freud mancava la poesia, che è il sapore della vita. Troppo scientifico e poco spirituale.

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  2. Sì, vittoriano è più appropriato :-)

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