VICENTE GALLEGO
PROGETTI PER IL FUTURO
Questa sera sono ricco perché ho
un cielo d’argento tutto per me,
e sono il padrone di questa emozione
che è insieme nostalgia dei giorni passati
e dolce allegria di averli vissuti.
Ciò che mi ha lasciato mi appartiene,
trasformato in tristezza, e quel che infine intuisco
che non potrò raggiungere si è convertito
in un capitale gratuito di conformismo.
Il mio patrimonio aumenta ogni istante
di quello che sto perdendo, perché chi vive perde,
e perdere significa avere avuto.
Ora non ho più ambizioni, ma conservo
un progetto ambizioso quant’altri mai:
imparare a vivere senza ambizioni,
infine in pace con me e con il mondo.
(da La plata de los días, 1996)
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Il tempo passa, il tempo va. Se la nostra vita fosse una clessidra, potremmo scorgere la sabbia cadere e andare ad aumentare i giorni vissuti, diminuendo nel contempo la parte dei giorni a venire. Ricordi, avvenimenti, eventi belli e brutti, insignificanti anonime giornate e fastose occasioni di gloria. Nostalgia anche, per come eravamo, per quello che abbiamo fatto e per quello che non abbiamo fatto, per le parole che avremmo potuto dire, per i posti che avremmo potuto visitare e per quelli dove avremmo voluto fermarci più a lungo. Il poeta spagnolo Vicente Gallego si accontenta di una vita senza ambizioni, semplice, come quella che Orazio chiedeva ad Apollo: “Che in buona salute / goda di quello che ho; dammi, ti prego, / una mente sana e una vecchiaia non turpe / e non priva del conforto del canto”. Vivere con semplicità certo non è male, ma a noi che non siamo ancora pronti, che viviamo questo frenetico scorcio di XXI secolo, questi versi possono insegnarci almeno a non avere paura dei nostri ricordi, a non temere l’abbraccio della nostalgia. E a prenderci del tempo per noi, come quando un cielo serale ci fa sentire signori.
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FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA
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LA FRASE DEL GIORNO
La speranza è una memoria che desidera, il ricordo è una memoria che ha goduto.
HONORÉ DE BALZAC, Un principe della Bohème
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