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martedì 21 dicembre 2010

Stagione del candore


ANDREA ZANZOTTO

GELO

Stagione del candore -
per le più variate nevi
mille stelle sorelle
verso me prendono il cammino

*

Osservate promesse,
campi e campi di neve,
nessuno mai potrà aggirare
i vostri orizzonti, le vostre
irrealtà lievi abbordare

*

Silenti cieli senza tradimenti
né incrinamenti
cieli pronti ad ogni favella
eppur colmi d'oblio

*

Sogni mai prima visti
sogni sommessamente innevati
come un invito di prati
mai abbastanza riecheggiati

*

Stagione del candore -
io raccolgo tutte le tue glorie,
le tue multiple stelle,
le stasi
in cui di tanto ti sovrasti.

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In una striscia dei Peanuts sotto un acquazzone Linus dice a Charlie Brown: “La pioggia cade sui giusti e sugli ingiusti”. Ecco, la neve ancora di più: quando scende abbondante annulla tutte le differenze, copre ogni cosa, avvolge la realtà con il suo manto ovattato. Andrea Zanzotto parla di “irrealtà lievi”: è infatti illusoria la neve, per quanto la si possa osservare e maneggiare, è uno stato temporaneo dell’acqua che presto muterà. È anche un sogno, un’alterata percezione del mondo, che si mostra sotto un aspetto magico e misterioso. Zanzotto contempla, si addentra nel silenzio, si spinge in quelle lande di mistero con un senso di stupore e di leopardiana dolcezza.

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Fotografia © Etsy

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LA FRASE DEL GIORNO
Tutto il buio di fuori lo guardava / Attraverso quel gelo di minuscole stelle / Che incrosta i vetri nelle stanze vuote. 
ROBERT FROST, Mountain interval




Zanzotto_AndreaAndrea Zanzotto (Pieve di Soligo, 10 ottobre 1921), poeta italiano tra i più importanti del secondo Novecento. La sua poesia, che scava profondamente nella materia linguistica, è legata alle tracce e alle memorie del suo paese natio: "Qui non resta che cingersi intorno il paesaggio”.


1 commento:

  1. ...che bella descrizione.

    ..la "magia" della neve...che si trasforma ...ma comunque resta la magia "fatta".
    ciaoo Vania

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