JORGE LUIS BORGES
UN SOLDATO DI LEE
L’ha raggiunto una palla sopra la riva
D’una chiara corrente di cui il nome
Ignora. Cade bocconi (è vera
La storia, e più d’un uomo fu quell’uomo.)
La brezza d’oro muove gli oziosi
Aghi delle pinete. La paziente
Formica scala il volto indifferente.
Sale il sole. Già molte cose cambiarono
E molte cambieranno sino a questo
Giorno dell’avvenire in cui ti canto.
Per te, che senza il beneficio del pianto
Sei caduto, come cade un uomo morto,
Non c’è marmo, che custodisca la tua memoria;
Sei piedi di terra sono la tua oscura gloria.
(da “Tutte le poesie”, Meridiani Mondadori, 1985)
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Guerra di Secessione americana. Un soldato confederato con la sua uniforme grigia, cade sulla sponda di un fiume, lontano da casa, colpito da una palla di cannone o di moschetto. La vita, tutt’intorno, continua come se nulla fosse accaduto, come se quella morte fosse estranea alla natura, al tempo che continua a scorrere con le sue piccole cose. Una scena ripetutasi più volte.
Secondi, minuti, ore, giorni, mesi, anni, un secolo. E da quel giorno ignoto tra il 1861 e il 1864 – poteva essere a Fredericksburg, a Chancellorsville, ad Antietam o a Gettysburg o a Chikamauga o chissà dove – si discende fino al tempo in cui Jorge Luis Borges scrive la poesia: tante cose sono cambiate, il progresso ha portato nuove tecnologie e nuove scoperte che facilitano la vita e nuove terribili armi. Il poeta constata l’inutilità del sacrificio del soldato che fu agli ordini del generale Robert E. Lee: vano e doloroso come ogni guerra.
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La battaglia di Chikamauga © Libreria del Congresso
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LA FRASE DEL GIORNO
Se nella battaglia senti l'odore della terra, invece di quello degli spari, per te ci può essere salvezza.
CARLO SGORLON, L’armata dei fiumi perduti
Jorge Francisco Isidoro Luis Borges Acevedo (Buenos Aires, 24 agosto 1899 – Ginevra, 14 giugno 1986), scrittore, poeta, saggista, traduttore e accademico argentino. Creatore di un genere oggi designato “borgesiano”, a definire una concezione della vita come storia, come finzione, come opera contraffatta spacciata per veritiera, come fantasia o come reinvenzione della realtà.
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