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martedì 11 agosto 2009

Fiducia nel domani


NAZIM HIKMET
IL PIÙ BELLO DEI MARI

Il più bello dei mari

è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l'ho ancora detto.

(da Lettere dal carcere a Munevver, 1942)


È un inno alla speranza e al desiderio questa poesia molto nota del turco Nazim Hikmet. Forse è per questo che piace tanto, perché ci dice di non accontentarci di quello che abbiamo, di non fare il muschio sulla condizione presente. La apprezziamo perché ci dice che il meglio non è ancora venuto, non sta dietro le nostre spalle, ma può essere là fuori, in attesa di noi, nell'avvenire.

E se abbiamo navigato e visto terre lontane, altri paesi e altre meraviglie ci aspettano, altri divertimenti in città sconosciute. E altri incontri e altra gente. Così, come Hikmet, dovremmo affidarci con entusiasmo al domani, golosi dei frutti che tiene in serbo per noi...




Dipinto di Rob Gonsalves



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LA FRASE DEL GIORNO
Il futuro è molto aperto, e dipende da noi, da noi tutti. Dipende da ciò che voi e io e molti altri uomini fanno e faranno, oggi, domani e dopodomani. E quello che noi facciamo e faremo dipende a sua volta dal nostro pensiero e dai nostri desideri, dalle nostre speranze e dai nostri timori. Dipende da come vediamo il mondo e da come valutiamo le possibilità del futuro che sono aperte.
KARL POPPER, La lezione di questo secolo




Nâzım Hikmet Ran (Salonicco, 15 gennaio 1902 – Mosca, 3 giugno 1963), poeta, drammaturgo e scrittore turco naturalizzato polacco. Definito "comunista romantico" o "rivoluzionario romantico, è considerato uno dei più importanti poeti turchi dell'epoca moderna. Considerato sovversivo dal regime, scontò 17 anni di carcere prima dell’esilio nei paesi dell’est europeo.


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