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lunedì 9 giugno 2008

Nuovi misteri del Nilo


La scorsa settimana, Christian Ziegler, archeologo che dirige la missione di Saqqarah, ha esposto al congresso annuale di egittologia di Rodi le sue scoperte: tre tombe inviolate risalenti a mille anni prima di Cristo, una dozzina di sarcofagi intatti con arredi funerari ben conservati, statue di Ptah-Sokar-Osiride, cofanetti di legno rivestiti d'oro e decorati a colori vivaci.
Quello che ha colpito Ziegler è l'assenza del nome dei personaggi sepolti, fatto raro in una civiltà in cui perpetuare il nome era essenziale per la sopravvivenza dei defunti.

Un altro archeologo di fama mondiale, l'egiziano Zawi Hawass, segretario generale del Consiglio superiore delle antichità, ha svelato i suoi progressi nella ricerca della tomba di Cleopatra. La pista che segue è a sud-ovest di Alessandria, a Taporisis Magna: la sua squadra, formata da dodici archeologi e settanta scavatori ha scoperto dei tunnel contenenti una statua di alabastro e pezzi in bronzo che raffigurerebbero la regina. I lavori sono stati però interrotti a causa del caldo e solo a novembre verranno ripresi con l'ausilio di un radar. Hawass fa notare che il sito non si trova poi così lontano da Azio, dove nel 31 avanti Cristo la coppia di amanti Antonio e Cleopatra fu sconfitta da Ottaviano in una battaglia navale. L'archeologo si spinge avanti con la fantasia: secondo lui, Antonio e Cleopatra potrebbero essere sepolti non distanti l'uno dall'altra. Lui si era pugnalato tra le braccia di lei, che si era uccisa lasciandosi mordere da un aspide, dopo aver tentato invano di sedurre Ottaviano, come in una telenovela:

ANTONIO: Dunque per adulare Cesare avete scambiato occhiate con uno che gli allaccia le stringhe?
CLEOPATRA: Non mi conoscete ancora?
ANTONIO: Così fredda verso di me?

CLEOPATRA: Ah, caro, se è così, che il cielo faccia scaturire dal mio freddo cuore la grandine, avvelenandone le sorgenti, e che il primo chicco mi cada sul collo; e mentre quello si discioglie, similmente si dissolva la mia vita E il secondo chicco colpisca Cesarione, finché a poco a poco la prole del mio grembo, insieme a tutti i miei valorosi Egiziani, per il fondersi di questa tempesta di gragnuola, giaccia senza sepoltura fino a che le mosche e le zanzare del Nilo non li abbiano sotterrati cibandosene!

(William Shakespeare, “Antonio e Cleopatra”, Atto III, Scena XIII)



Guido Cagnacci, "La morte di Cleopatra"



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LA FRASE DEL GIORNO
Amo i libri il cui valore è raccolto in un paio di pagine. Amo le frasi che non si spostano se un esercito le attraversa. Amo le parole dure.
VIRGINIA WOOLF, La camera di Jacob

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