Il regista Dino Risi è morto ieri mattina nel residence Aldrovandi, ai Parioli, dove viveva da trent’anni. Era nato a Milano nel 1916, dove si era laureato in medicina psichiatrica. Da qui certo derivava il gusto per l’approfondimento psicologico presente nei suoi film.
Risi traghettò il cinema dal neorealismo alla commedia all’italiana: raccontò la nascita di una nazione moderna, quella che fioriva negli Anni ‘60 sulle macerie di una guerra dura e lacerante. Un’Italia che scopriva le vacanze e quindi il mito dell’automobile. Così i giovani di “Poveri ma belli” del 1956 si trasformano in arricchiti piccolo-borghesi nel suo capolavoro, “Il sorpasso”, del 1962. Le loro manie, le loro nevrosi, i loro vizi sono rappresentati nel film a episodi “I mostri” del 1963.
Il regista milanese sapeva cogliere il momento sociale, anticiparlo: annusava i mutamenti sociologici e li raccontava con un gusto satirico: il celibato sacerdotale nella “Moglie del prete” del 1971, il terrorismo in “Caropapà” del 1979.
Si diceva del “Sorpasso”, con Vittorio Gassman, Jean-Louis Trintignant e Catherine Spaak: un film lucido, a tratti documentaristico, venato di simbolismo, che usa le canzoni dell’epoca in maniera strumentale per raccontare la storia, cosa che adesso è in tutti i film, ma che allora era un’intuizione geniale. La mancanza del lieto fine poi è funzionale: senza di esso tutto il castello di carte costruito da Risi con sapienza, tutto quel coinvolgere lo spettatore in un gioco di attrazione e immedesimazione, di avversione e ripulsa, crollerebbe miseramente. Qui sta la grandezza di Risi, che ammise in un’intervista : "Nel Gassman de «Il sorpasso» io mi riconosco in pieno. Anche se io non ero così, avrei voluto esserlo: un po’ mascalzone, cialtrone, rubadonne".
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LA FRASE DEL GIORNO
I dati della vita non contano per l'artista, non sono per lui che un'occasione di mettere a nudo il suo genio.
MARCEL PROUST, All'ombra delle fanciulle in fiore
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LA FRASE DEL GIORNO
I dati della vita non contano per l'artista, non sono per lui che un'occasione di mettere a nudo il suo genio.
MARCEL PROUST, All'ombra delle fanciulle in fiore
Studi/insegni comunicazione?
RispondiEliminaSono ammirata dalla tua capacità di analisi, anche in relazione al cubo di rubik
No, il mio lavoro è in campo legale. Dover individuare tutti i giorni collegamenti e interpretazioni probabilmente forma in un certo modo senza neanche accorgersi.
RispondiEliminama dai!! la tua passione per la letteratura e la poesia mi avevano fuorviato.
RispondiEliminadel resto anche kafka e goethe erano legulei...
p.s. anch'io sono laureata in giurisprudenza
Avrei voluto scegliere il corso di laurea in Lettere Antiche ma gli sbocchi erano scarsi... Inutile dire che mi sono appassionato al Diritto romano e alle XII tavole
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