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mercoledì 17 settembre 2025

Lenta luna


GIUSEPPE UNGARETTI

QUALE GRIDO

Nelle sere d’estate,
spargendoti sorpresa,
lenta luna, fantasma quotidiano
del triste, estremo sole,
quale grido ridesti?
Luna allusiva, vai turbando incauta
nel bel sonno, la terra,
che all’assente s’è volta con delirio
sotto la tua carezza malinconica,
e piange, essendo madre,
che di lui e di sé non resti un giorno
neanche un mantello labile di luna.

(da Sentimento del Tempo, Vallecchi, 1933)

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"La mia luce ha molti specchi, (...) ha sete d'acqua e di luna" scrisse Giuseppe Ungaretti nell'Argomento di Sentimento del Tempo: un retaggio che ritiene gli derivi dall'aver passato molti anni alle soglie del deserto. Qui la luna d'estate porta in sé il presagio dell'autunno, quell'immagine della vita che se ne va, nello scorrere inesorabile del tempo.

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FOTOGRAFIA © PIXABAY



   LA FRASE DEL GIORNO   

Luna, / piuma di cielo, / cosi velina, / arida, / trasporti il murmure d'anime spoglie?
GIUSEPPE UNGARETTI, Sentimento del Tempo

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Giuseppe Ungaretti (Alessandria d'Egitto, 8 febbraio 1888 – Milano, 1º giugno 1970) è uno dei tre grandi poeti dell’Ermetismo italiano. Trasferitosi a Parigi nel 1912, prese parte alla Prima guerra mondiale nelle trincee del Carso e poi in Champagne. Dal 1935 al 1942 insegnò in Brasile e dal 1947 al 1965 fu professore di letteratura moderna alla Sapienza.


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