ALESSANDRO PARRONCHI
CHI IMMAGINAVA
Chi immaginava dovessi riconoscerti
in questi anni tardi
e prendere il tuo volto tra le mani
per accostarlo alle labbra?
Lo stillicidio delle ore
non lasciava intravedere aperture.
E invece eccoti accanto
vogliosa,
pronta ad abbandonarti senza veste
a chi da tanto tempo per te delirava.
(da Climax, Grazanti, 1990)
.
Questi versi risalgono alla seconda metà del 1981, probabilmente in estate; il poeta fiorentino Alessandro Parronchi ha 65 anni e si stupisce del suo amore maturo, del desiderio che fiorisce ancora nella sua continua sospensione tra le catene del finito e l’aspirazione all’infinito.
JACK VETTRIANO, "NOTTE IN CITTÀ"
.
LA FRASE DEL GIORNO
Mi sei vicina, tenere come astri / al tuo collo s’attardano le buccole, / ed è leggiadro il caldo dell’amore / nella pupilla che la luce incrina.
ALESSANDRO PARRONCHI, I giorni sensibili
Alessandro Parronchi (Firenze, 26 dicembre 1914 – 6 gennaio 2007), poeta, storico dell'arte e traduttore italiano. Con il suo stile ricercato è passato da un ermetismo incantato a un intimismo che trae giovamento dalla consolazione della memoria: per questo le sue poesie sono oggetto di un meditato lavorio con cui il ricordo media l’emozione.
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