KONSTANTINOS KAVAFIS
IL DICEMBRE DEL 1903
E se non posso dire del mio amore –
se non parlo dei tuoi capelli, delle labbra, degli occhi,
serbo però nell’anima il tuo viso,
il suono della voce nel cervello,
i giorni di settembre che mi sorgono in sogno:
e dan forma e colore a parole e frasi
qualunque tema io tratti, qualunque idea io dica.
(da Poesie erotiche, Crocetti, 1983 – Traduzione di Nicola Crocetti)
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Il dicembre del 1903, così come l’analoga poesia intitolata Il settembre del 1903, segna un punto nella biografia di Konstantinos Kavafis: fu una delle sue poche visite ad Atene e vi incontrò il poeta Alekos Mavroudis, il cui nome è riferito nei manoscritti. Kavafis parla dell'incapacità di parlare, del voler rivelare ma del dover tener nascosto, sul dire e sul non dire. Eppure, quell’amore indicibile, permea ogni cosa, si instilla in ogni pensiero.
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GHIANNIS PSYCHOPEDIS, "K. P. KAVAFIS"
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LA FRASE DEL GIORNO
Almeno con inganni adesso illudermi… / Per non sentire la mia vita vuota.
KONSTANTINOS KAVAFIS, Poesie erotiche
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Konstantinos Petrou Kavafis, (Alessandria d'Egitto, 29 aprile 1863 – 29 aprile 1933), poeta e giornalista greco. Pubblicò 154 poesie, spesso ispirate all'antichità ellenistica, romana e bizantina, percorre, mirando al sublime, i vari gradi di un'esperienza estetica congiunta alla pratica dell'amore omosessuale.
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