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venerdì 11 agosto 2023

Un Utrillo sul muro


ELIZABETH JENNINGS

NEL SALOTTINO DI UN OSPEDALE PSICHIATRICO

Un Utrillo sul muro. Una suora sta salendo
le scale a Montmartre. Sotto, seduti, noi pazienti.
Non sembra il momento per lucide rime;
troppe alterazioni. Non sembra il momento
in cui qualcosa possa fecondare o crescere.

È come se un urlo si spalancasse,
una bocca che chiedesse a tutti di ascoltare.
Troppe persone piangono, troppe si nascondono
e si guardano dentro. Ho paura,
qui non ci sono giubbotti di salvataggio da indossare.

La suora sta salendo quelle scale. La stanza
si sposta finché la polvere vola tra i nostri occhi.
L'unica speranza è che arrivino i visitatori
a parlare di cose diverse dalla nostra malattia…
Tutto è così stagnante eppure nulla muore.

(da La mente ha montagne, 1966)

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Elizabeth Jennings, poetessa inglese, lottò per anni con la sua salute mentale e aveva difficoltà a gestire gli aspetti pratici della vita.  In questi versi ci parla dall'interno non solo di un ospedale psichiatrico, ma anche della sua mente: ci fa sentire che cosa si prova ad essere intrappolati  con tutti i fantasmi. L'ora di visita nel salottino "decorato" con la riproduzione di un dipinto di Maurice Utrillo diventa allora uno spazio in cui potersi finalmente aprire verso l'esterno, colloquiare con il mondo fuori.

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FOTOGRAFIA © THE ANN HARBOR NEWS

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  LA FRASE DEL GIORNO   

I migliori poeti sono quelli più personali, quelli che scrivendo cercano di esaminare e comprendere le proprie emozioni.
ELIZABETH JENNINGS

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Elizabeth Joan Jennings (Skirbek, 18 luglio 1926 – Bampton, 26 ottobre 2001), poetessa inglese. Considerata tradizionalista piuttosto che innovatrice, è nota per la sua poesia lirica e la padronanza della forma. La sua opera mostra una semplicità di metro e rima condivisa con i poeti di The Movement: Philip Larkin, Kingsley Amis e Thom Gunn.


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