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sabato 10 giugno 2023

Un biglietto azzurro


ADAM ZAGAJEWSKI

VAPORETTO

Nella tasca della giacca a vento trovi
un biglietto azzurro per il vaporetto
(il biglietto, non cedibile).

Un biglietto azzurro, poco più grande
di un francobollo della repubblica di Togo,
promette un cambio, un viaggio.

Si scioglie la ceralacca sul ricordo,
disgela la mandorla della neve alpina,
la spedizione può iniziare.

Sei in Texas, su una terra piatta,
circondata da querce sempreverdi
che non ricordano niente.

Navigherai attraverso canali stretti
controcorrente, nel vento forte;
incontrerai icebergs e grigiore.

Il biglietto dice: corsa semplice,
non una parola sul deserto,
la monotonia del mare pensante,

la sete, il doganiere maligno
che sta aspettando, non te soltanto,
le isole dell’indifferenza e della cenere.

Nuoterai per molto tempo. Forse giungerai
lì, dove il riccio di Venezia riposa:
acqua, merletti e oro.

Forse arriverai lì, dove si innalzano
le rosse torri di Venezia, torri fedeli,
gli aghi della bussola che affondò.

(da Desiderio, 1999 - Traduzione di Paola Malavasi)

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“Sono solo un turista distratto, / ma amo la luce” scrisse il poeta polacco Adam Zagajewski: ed è quella luce misteriosa, luce del ricordo, luce della memoria, luce della poesia che emerge improvvisa dal biglietto di un vaporetto dimenticato nelle tasche di una giacca a vento e ritrovato casualmente mentre il viaggio è proseguito, ora il poeta si trova addirittura in Texas. Quel tagliandino azzurro è un pezzettino di emozione.

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IMMAGINE © BING/IA

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  LA FRASE DEL GIORNO  

Bevo da una piccola sorgente, / la mia sete supera l'oceano.
ADAM ZAGAJEWSKI, Senza fine




Adam Zagajewski (Leopoli, Ucraina, 21 giugno 1945 – Cracovia, 21 marzo 2021), poeta, scrittore e saggista polacco. Esordì nel 1972 con Komunikat. Nel 1976 aderì al Comitato per la Difesa degli Operai e la dittatura comunista gli impedì di pubblicare. Cominciò allora il suo esilio a Houston e Parigi. Tornò a risiedere a Cracovia nel 2002.


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