ELIO PAGLIARANI
A SPIAGGIA NON CI SONO COLORI
A spiaggia non ci sono colori
la luce quando è intensa uguaglia
la sua assenza
perciò ogni presenza è smemorata e senza trauma
acquisita solitudine
Le parole hanno la sorte dei colori
disteso
sulla sabbia parla un altro
sulla sabbia supino con le mani
dietro la testa le parole vanno in alto
chi le insegue più
bocconi con le mani sotto il mento
le parole scendono rare
chi le collega più
sembra meglio ascoltare
in due
il tuo corpo e tu
ma il suono senza intervento è magma è mare
non ha senso ascoltare
Il mare è discreto il sole
non fa rumore
il mondo orizzontale è senza qualità
La sostanza
è sostanza indifferente
precede
la qualità disuguaglianza.
(da La ballata di Rudi, Marsilio, 1995)
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A fine maggio sono stato per una breve vacanza a Viserba, località che ha dato i natali al poeta Elio Pagliarani e gli ha dedicato il bellissimo percorso ciclo-pedonale che costeggia tutto l’abitato dalla parte del mare. Proprio lì, seduto su una panchina tra i pitosfori in fiore, ho cercato su Google una sua poesia di cui ricordavo l’incipit: “A spiaggia non ci sono colori”, ritenuta il suo manifesto poetico: il sole è alto nel primo pomeriggio e la luce annulla i colori, il mormorio della spiaggia diventa indistinto e anche il silenzio del mare è un vuoto di parole e di pensieri.
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FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA
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LA FRASE DEL GIORNO
Hai fatto burrasca / e hai fatto sereno, / fai sereno e burrasca / perché ti amo ti tocca questo / che tu voglia o no, / io approderò nel tuo porto.
ELIO PAGLIARANI, Inventario privato
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Elio Pagliarani (Viserba, 25 maggio 1927 – Roma, 8 marzo 2012), poeta e critico teatrale italiano. Tra i principali esponenti della neoavanguardia, fu uno dei protagonisti del Gruppo '63, all'interno del quale occupò tuttavia una posizione autonoma e personale. La sua poesia nasce dalla cronaca e dalla vita quotidiana.
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