RAÚL GUSTAVO AGUIRRE
PER VIVERE
Per vivere,
ho cercato un posto buio.
Per vivere.
Per vivere
ho praticato il mimetismo.
Per vivere.
Ho indossato mille volti,
mille volti innocenti,
mille volti compiacenti.
Per vivere.
Mille volti diversi,
amore mio, amore mio buono,
amore mio, tu hai solo
il volto dell'amore.
Ho scavato la terra,
ho taciuto, mi sono nascosto,
ho cancellato tutte le mie tracce,
mi sono sbarazzato di tutto,
amore mio, per vivere.
Per vivere,
ho cercato un luogo puro.
Per vivere.
Per vivere,
c'era solo questo abisso,
amore mio, per vivere.
(da Segnali di vita, 1962)
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La ricetta del vivere – o meglio del resistere, del sopravvivere, è quella che consegna il poeta argentino Raúl Gustavo Aguirre, in bilico sull’abisso del mondo. Due sono i modi per riuscire a non precipitare: se uno è certamente l’amore, l’altro è la poesia, “una delle poche possibilità di vera comunicazione umana, forse l'unica. Ci permette di ritrovarci in una verità profonda. Che esistiamo: interi, reali, liberi”.
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PAUL BOND, "TRA QUI E ALTROVE"
.LA FRASE DEL GIORNO
La bellezza delimita. Al sangue e al fuoco nell'interno invisibile. / Affinché il nostro volto - qualunque sia / il momento - abbia qualcosa da dire alle stelle.
RAÚL GUSTAVO AGUIRRE
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Raúl Gustavo Aguirre (Buenos Aires, 2 gennaio 1927 – 18 gennaio 1983), poeta argentino. Appartenente al gruppo dell’Invenzionismo, mostrò una certa influenza surrealista. Traduttore di Rimbaud e Apollinaire, diresse per dieci anni la rivista Poesía Buenos Aires.
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