ÁNGEL GONZÁLEZ
MI BASTA COSÌ
Se fossi Dio
e conoscessi il segreto
farei un essere identico a te;
lo proverei
(alla maniera dei fornai
quando assaggiano il pane, cioè:
con la bocca),
e se quel gusto fosse
uguale al tuo, cioè
il tuo stesso odore, e il tuo modo
di sorridere,
e tacere,
e stringermi la mano severamente,
e baciarci senza farci male
- di questo sono sicuro: ho messo
tanta attenzione quando ti bacio—;
allora,
se fossi Dio
potrei replicarti e replicarti,
sempre uguale e sempre diversa,
Senza mai stancarmi dello stesso gioco,
senza nemmeno trascurare quella che eri
per quella che saresti stata dal nulla;
Non so se mi spiego, ma voglio
chiarire che se io fossi
Dio, farei
il possibile per essere Ángel González
amarti come ti amo io,
aspettare con calma
che tu crei te stessa ogni giorno
per sorprendere ogni mattina
la luce appena nata con la tua stessa
luce e chiudere
l'impalpabile sipario che separa
Il sogno dalla vita,
resuscitandomi con la tua parola,
felice Lazzaro,
io,
ancora impregnato
di ombre e di indolenza,
sorpreso e assorto
nella contemplazione di tutto ciò
che, insieme a me stesso,
recuperi e salvi, sposti, lasci
abbandonato quando — poi — taci...
(Ascolto il tuo silenzio.
Odo
costellazioni: esisti.
Credo in te.
Ci sei.
Mi basta).
(da Trattato di urbanistica, 1967)
.
Un gioco – come dice lo stesso poeta spagnolo Ángel González – un gioco in cui dice tutto per non dire niente, partendo dall’ipotesi di avere il potere di Dio per ricreare l’amata, finendo poi per adularla e ritrovarla così com’è, rimanendo così com’è egli stesso, rovesciando i ruoli, se la donna diventa dispensatrice di vita che consente l’accesso al reale – quello che è in fondo il credo di Paul Éluard.
.
IMMAGINE © BING/IA
LA FRASE DEL GIORNO
Senza di te la poesia / non mi dice più niente / e io non ho niente da dirle.
ÁNGEL GONZÁLEZ, Niente di serio
Ángel González Muñiz (Oviedo, 6 settembre 1925 – Madrid, 12 gennaio 2008), poeta spagnolo della Generazione del ‘50. Premio Principe delle Asturie nel 1985 e Premio Regina Sofia nel 1996. La sua opera mescola intimismo e poesia sociale con un tocco ironico. Il passare del tempo, l’amore e la civilizzazione sono i suoi temi ricorrenti, giocati su toni di un’ottimistica malinconia.
Nessun commento:
Posta un commento