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giovedì 2 marzo 2023

La neve dei profumi


RENÉE VIVIEN

GLI ALBERI

Nell’azzurro di aprile, nel grigio dell’autunno
hanno gli alberi un fascino nervoso e oscillante.
Il pioppo nel piegarsi si torce sotto il vento
come corpo di donna, voglioso nell’affanno.

La sua grazia ha un languore di carne che si dona,
la sua chioma nel sogno bisbiglia sussultante
e s’inclina invaghita delle rose d’Oriente.
Il tremolo ha in fronte una pallida corona.

Adorna di chiaro di luna e riflessi d’argento
si assottiglia la betulla il cui avorio cangiante
proietta i suoi pallori dalle ombre confuse.

I tigli hanno l’odore di acri capelli bruni,
e dal verde distante delle acacie frondose
cade divinamente la neve dei profumi.

Ceneri e polveri, 1902

(da L'ardente agonia delle rose,  Marco Saya Edizioni, 2023 - Traduzione di Raffaela Fazio)

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Renée Vivien è una figura particolare della letteratura dei principi del secolo scorso: inglese, scriveva in francese; apertamente lesbica, aveva una relazione con la scrittrice statunitense Natalie Clifford Barney; viveva lussuosamente e morì a soli 32 anni, stroncata da una combinazione di anoressia nervosa, pleurite e alcolismo.  La poetessa e traduttrice Raffaela Fazio presenta per i tipi di Marco Saya Edizioni L'ardente agonia delle rose, un florilegio delle poesie di Renéé Vivien: “Mi auguro che il lettore riesca a percepire il ricco cromatismo della sua poesia, che tematizza l’amore con un’apertura inusuale per l’epoca, senza temere il passaggio, a volte repentino, tra dolcezza e violenza, desiderio e repulsione. L’eros si rivela allora tendenza irrinunciabile, sebbene fonte di sofferenza, nell’alveo di una costante malinconia, nota di fondo del decadentismo europeo”.

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LAWRENCE ALMA-TADEMA, "SAFFO E ALCEO"

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  LA FRASE DEL GIORNO 

Ah le mie rose! Ah le mie spine! / Il tempo passato che importa? / Dormo pensando a cose divine…
RENÉE VIVIEN, Stracci

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Renée Vivien, pseudonimo di Pauline Tarn (Londra, 11 giugno 1877 – Parigi, 18 novembre 1909), poetessa britannica che scrisse in francese, soprannominata “Saffo 1900” e “Musa delle violette”. Aderì al Simbolismo e al Parnassianesimo. Il suo tema principale è l'amore omosessuale femminile.


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