AGHA SHAHID ALI
CANCELLERIA
La luna non è diventata il sole.
Ha solo versato sul deserto
in grandi fogli, risme
d'argento che hai fatto a mano.
Ora la notte è la tua industria artigianale
e il giorno è il tuo bazar, veloce, energico.
Il mondo intero è pieno di carta.
Scrivimi.
(da L’Himalaya da mezzo pollice, 1987)
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Una poesia sullo scrivere dal poeta Agha Shahid Ali – il poeta e il lettore non sono sullo stesso piano temporale: vi è un distacco anche culturale, talora, vi è una differente condotta di vita – ma comunicare le emozioni è basilare per confrontarsi, per rivivere le stesse emozioni o farne nascere altre, per entrare in connessione non solo con il lettore ma con lo stesso foglio di carta che esige la scrittura.
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FOTOGRAFIA © YLANITE/PIXABAY
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LA FRASE DEL GIORNO
Le persone che prendono sul serio la poesia dovrebbero conoscere il loro Shakespeare, dovrebbero conoscere il loro Milton. Dovrebbero divorare la poesia tutto il tempo, e parte del piacere sta nel riconoscerla.
AGHA SHAHID ALI
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Agha Shahid Ali (Nuova Delhi, 4 febbraio 1949 – Northampton, Massachusetts, 8 dicembre 2001), poeta di origine indiana immigrato negli Stati Uniti. Prese parte al movimento letterario noto come Nuovo Formalismo. La sua poesia vortica intorno all'insicurezza e alle ossessioni e tratta memoria, nostalgia e l’autocoscienza di essere un poeta.
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