FRANCESCO FLORA
COME IL PANE CRESCONO I MONTI
… Gli occhi al cielo stupore incanta:
occhi e luna hanno un solo albore.
Batte l’astro sul labbro schiuso
sopra i denti sostanza-di-luna.
Come il bimbo nel seno materno
chiuso è il silenzio ma vivo.
Lievita il grembo, lievita l’aria
tutto il mondo fa il pane di vita.
(da Ausonia, Febbraio 1951)
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Francesco Flora è più noto come critico letterario che come poeta – ricordo di avere usato le sue antologie per tutti gli anni del liceo e tra l’altro fu lui a coniare il termine “ermetici”per indicare la nuova generazione apparsa nei primi decenni del Novecento. La sua poesia, raffinata ed elegante, è attenta alla “lievitazione e tramutazione delle cose”, in quella che è stata definita una specie di “transustanziazione laica”, ed è ben chiara in queste due quartine la sua attenzione al mutamento.
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GIOVANNI SEGANTINI, "LE DUE MADRI"
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LA FRASE DEL GIORNO
Essere uomini significa essere poeti, dar nome alle cose e alle azioni.
FRANCESCO FLORA, Scrittori italiani contemporanei
Francesco Flora (Colle Sannita, 28 ottobre 1891 – Bologna, 17 settembre 1962), critico letterario, storico della letteratura, poeta, scrittore e accademico italiano, di formazione crociana, nonché antifascista. Come autore si mise in evidenza per due brevi raccolte poetiche nelle quali descrisse la sua visione orfica del mondo.
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