MARIA LUISA SPAZIANI
VERSI PER LA MESSA DI MEZZANOTTE
Natale 1977
Natale è un flauto d’alba, un fervore di radici
che in nome tuo sprigionano acuti di ultrasuono.
Anche le stelle ascoltano, gli azzurrognoli soli
in eterno ubriachi di pura solitudine.
Perché questo Tu sei, piccolo Dio che nasci
e muori e poi rinasci sul ciclo delle foglie:
una voce che smuove e turba anche il cristallo,
il mare, il sasso, il nulla inconsapevole.
Invisibile aria, Tu impregni ciò che vive
e solo vive se di te s’impregna.
Tu sei d’ogni radice l’alto mistero in musica
che innerva il tralcio-lazzaro e lo spinge a fiorire.
(da Geometria del disordine, Mondadori, 1981)
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Dio che nasce e muore: un bellissimo inno alla vita è questo che eleva la poetessa torinese Maria Luisa Spaziani: il senso del Natale è nella nascita e nella rinascita così come le foglie che sorgono dalle gemme di primavera e poi cadono nel vento d’autunno per poi ritornare a esplodere in una nuova primavera.
Tanti auguri di un sereno Natale, amici del Canto delle Sirene!
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BARTOLOMÉ MURILLO, "L'ADORAZIONE DEI PASTORI"
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LA FRASE DEL GIORNO
[Natale] altro non è che fondere a distanza / le nostre solitudini / sopra i molli sargassi / stendere nella notte un ponte d'oro.
MARIA LUISA SPAZIANI, Le acque del Sabato
Maria Luisa Spaziani (Torino, 7 dicembre 1922 – Roma, 30 giugno 2014), poetessa italiana formatasi nel clima postermetico di chiara ascendenza montaliana. La sua poesia è venuta via via distendendosi dal mottetto o epigramma a forme narrativo-discorsive.
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