Il novantaquattrenne poeta argentino Noé Jitrik è morto due giorni fa a causa di un ictus che lo ha colpito mentre si trovava in Colombia. Rinnovatore della teoria e critica letteraria, è scomparso nel giorno in cui si assegnava il Nobel, cui era anch’egli candidato con la seguente motivazione: “Insieme a Borges, Cortázar o Juan Gelman, per non parlare di alcuni riferimenti del paese degli argentini, Noé Jitrik è un profeta e precursore nell'espressione dello spirito ispano-americano del XX secolo”. La sua letteratura è agile e attuale: lui stesso commentava “Scrivere a trenta o quarant’anni e poi superare i novanta non fa molta differenza, tranne che ora, perché la mano e la testa sono esercitate; tutto, quando è iniziato, scorre più dolcemente, prima era l'Iguazú, ora il Delta”.
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FOTOGRAFIA © EDUVIM
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FESTA NAZIONALE A LAGUNA PAIVA
Per Paco Urondo
Per Giulio Gargano
Cosa significa un giorno perso
nell'accumulo di giorni trascorsi e sepolti?
Ti ho fatto notare che l'amore è una questione di pulsazioni
del diverso ritmo del polso in ciascuna mano:
donne che sono femmine, uomini che sono maschi
e un alone di gin sulle dolci aiuole.
Ridiamo della nostra reciproca insonnia
guardandoci dolcemente
come se ognuno fosse oggetto di tutti gli incidenti:
finalmente rimaniamo al nulla iniziale
di una lingua legata, impedita e goffa.
Sarai così eroico da sopportare le recite
e le lunghe conferenze coscienziose?
La tua città è un concentrato di ardori,
un tripudio di discorsi, è un respiro
di due che hanno freddo e giocano con i loro sessi.
(da L’anno prossimo e altre poesie, 1959)
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LE TAZZE
Come nel tango
la vera tristezza
la tristezza senza ritorno
possiede l'immobile
dipinge le pareti
risuona nei rubinetti mal chiusi
puzza sugli asciugamani e nelle scarpe
dissesta le finestre
nega alle porte il silenzio e la scorrevolezza
respinge i postini ritardatari
piega la punta dei tappeti
e quanto alle tazze, oh le tazze
nella solitudine desertica della notte si frantumano
la tristezza le scheggia
fa grezzo il loro bordo
reprime il caffè
e di conseguenza non c'è niente da fare
è anche inutile
ricordare
senza nemmeno il ricordo di un amore ben fatto
o il ricordo di un insondabile tradimento:
il caffè diventa amaro e duro
a quale serietà puoi aspirare così
senza stoviglie
senza ricordi
proprio come i bambini che non hanno un insegnante
non hanno nemmeno un padrone
nessun amore.
(da Mangiare e mangiare, 1974)
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ESSERE O NON ESSERE
Il treno che adesso mi sveglia
sdraiato
sui sassi
accanto al mare di grano rosso
e i treni della mia infanzia
sono diversi per il fumo
non mi restituiscono
il tempo che è passato
il sapore del carbone
nella pampa
un altro mare
non mi restituiscono
mio padre e le sue fatiche
promesse eroiche
in cui solo io credevo
il treno ora non mi offre
più nulla
solo un'altra città
piena di pioggia
incessante
incandescente
ansiosa.
(da Viaggi. Oggetti ricostruiti, 1979)
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Un’altra poesia di Noé Jitrik sul Canto delle Sirene:
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LA FRASE DEL GIORNO
In realtà il lettore non esiste, è il testo che genera il lettore.
NOÉ JITRIK, Letralia, 6 dicembre 2015
Noé Jitrik (Rivera, 23 gennaio 1928 – Pereira, Colombia, 6 ottobre 2022), poeta, critico letterario e scrittore argentino. Docente universitario, si trasferì nel 1966 in Francia e nel 1974 in Messico, dove rimase esule ai tempi della dittatura argentina. Tornato in patria, diresse la rivista di semiotica sYc.
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