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martedì 7 giugno 2022

Sulle acque profonde


PABLO ANTONIO CUADRA

LA SIRENA

Non mi sono tappato le orecchie con la cera
né ho legato il mio corpo all’albero maestro.
Ho voluto amarla nelle sue acque
e dolcissimo fu il mio
canto tra gli scogli.
I miei desideri, remi senza mani,
inseguirono la sua schiuma.
Quante volte, navigante,
ho pesato la gioia e il dolore dei miei sogni
sulla bilancia dei suoi seni!
Ma sempre più a fondo.
Finché è salita la luna e ho guardato la sirena
galleggiare come Ofelia
sulle acque profonde.

(da Poesie con un crepuscolo sulla schiena, 1949)

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Il poeta nicaraguense Pablo Antonio Cuadra è un Odisseo che ce l’ha fatta: lui, seguendo la teoria di Oscar Wilde secondo cui “l’unico modo di liberarsi da una tentazione è cedervi”, non si è legato all’albero maestro, non si è turato le orecchie con la cera, ma si è buttato a capofitto tra le braccia della Sirena, cantando anzi con lei e per lei, ricavandone però alla fine soltanto un’illusione.

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RAFAL OLBINSKI, "SIRENA"

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LA FRASE DEL GIORNO
Io non sono niente. / A parte questo, ho tutti i sogni dell'uomo.
PABLO ANTONIO CUADRA, Poesie con un crepuscolo sulla schiena




Pablo Antonio Cuadra Cardenal (Managua, 4 novembre 1912 – 2 gennaio 2002), poeta, saggista, drammaturgo e critico letterario nicaraguense. Fondatore della rivista Vanguardia ed editore del quotidiano La Prensa, si oppose sia all’invasione statunitense sia alla dittatura di Somoza.


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