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mercoledì 6 aprile 2022

Fare le code


VIVIAN LAMARQUE

CODE

Non mi dispiace fare le code,
c'è tempo per pensare,
per guardare dentro la borsa,
dentro la tasca dell'auto,
tempo per programmare i giorni a venire
domani dopodomani,
per guardare negli occhi di quell'extra gentile
(che vetro scintillante mi ha fatto,
gli ho chiesto il sinistro domani il destro,
ogni giorno un pezzetto diverso)
tempo per guardare quel bel geranio al quarto piano,
sta bagnandolo una vecchina pulita, bellina,
tempo per leggere i titoli, il nome di una via,
tempo per cominciare questa poesia.

(da Poesie. 1972-2002, Mondadori, 2002)

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È un atteggiamento zen quello della poetessa Vivian Lamarque ferma in coda: invece di alterarsi, di “provare dolore” addirittura come Charles Bukowski che non le accettava, apprezza la possibilità imprevista di osservare il mondo, di lasciarsi stupire dalle cose, di gustare in modo diverso il proprio tempo rallentato.

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GWEN MEYERSON, "NYC"

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LA FRASE DEL GIORNO
Sono quasi felice / ti posso cantare / il sole batte su questo pennino lo fa luccicare.
VIVIAN LAMARQUE, Una quieta polvere




LamarqueVivian Comba Provera Pellegrinelli Lamarque (Tesero, 19 aprile 1946), scrittrice, poetessa e traduttrice italiana dal francese. Di origini valdesi, ha insegnato italiano agli stranieri e nei licei. Ha ottenuto il Premio Viareggio, il Premio Montale, il Pen Club e, per le fiabe, il Premio Rodari e il Premio Andersen.


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