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domenica 12 dicembre 2021

Il dare e l’avere


FERNANDO BANDINI

IL MONDO È VASTO

Il mondo è vasto e il verso meschino,
scroscia la pioggia e l’ombrello è bucato.
Si succedono i giorni
ma sottile è il quaderno
dove annotiamo il dare e l’avere.
Urgono molte lacrime
e gli occhi restano asciutti.

Parole usate attendono
che si scuota l’ozio dei poeti
ma la grandezza è assente da cent’anni.
Si aprono e si chiudono finestre,
si accendono stelle e si spengono
e il tempo non ha senso per i più.

I ragazzi corrono alle spiagge,
nuotano in caldo mare,
ma non rivelano ad altri il segreto
della loro stordita gioventù.
Per questo i vecchi invecchiano
con la morte davanti
senza sentire la vita alle spalle,
e i giovani invecchiano a un tratto
in un giorno di temporale
che trasforma in macchie di fango
la calda polvere estiva.

Le donne fanno figli,
si piegano su loro come api
su fiori nuovi.
Altri uomini muoiono
e la loro lapide si copre
di terriccio e di edera,
ma il cuore non si fa la sua ragione.

E l’inverno ha appena
reso vetro l’aria
e nevicato il pettine dei carpini
che le torri venete
già battono i rintocchi dello sgelo.

(da In modo lampante, Neri Pozza, 1962)

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Per Fernando Bandini la testimonianza del tempo “deve nascere da microcosmi sommessi, dagli angoli dell’esistenza nei quali si sprigiona d’improvviso una luce perentoriamente definitoria sull’eone che ci avvolge”. [Eone è l’unità di tempo geologico superiore all’era, quindi misurabile in alcune migliaia di milioni di anni, NdR]. Quei microcosmi citati in Ragioni della poesia si manifestano in questi versi con tutta la loro normale quotidianità, con la loro familiarità, con il loro minimalismo.

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MIHAI CRISTE, "IL NAUFRAGIO DEL TEMPO"

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LA FRASE DEL GIORNO
Ci si imbatte nella verità poche volte come, camminando scalzi, in un coccio tagliente.
FERNANDO BANDINI, Memoria del futuro




Fernando Bandini (Vicenza, 30 luglio 1931 - 25 dicembre 2013),  poeta, scrittore e docente italiano di stilistica e metrica presso l'Università di Padova. Aveva la capacità di scrivere non solo in italiano ma anche nel dialetto vicentino e in latino, lingua che aveva appreso nonostante non avesse praticato studi classici.


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