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giovedì 21 ottobre 2021

Werner Lambersy


Lunedì scorso è morto a Parigi alla soglia degli ottant’anni il poeta belga Werner Lambersy: nato da famiglia di lingua fiamminga, scelse di scrivere in francese come atto di resistenza e di ribellione contro il padre, arruolatosi nelle SS e rimasto in prigione durante la gioventù di Werner, emblema inconscio che guidò tutta la sua scrittura. Lambersy importò dai suoi viaggi in Oriente una visione cosmogonica nella sua poesia: i culti greci e romani, le filosofie indiane e giapponesi, il senso pratico del pensiero cinese a dispetto di ogni speculazione intellettuale. Riuscì così ad amalgamare la cultura occidentale, qualificando con essa il suo stile, e quella orientale, attingendo al formalismo e al paradossale.

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DISSE AL MARE

Disse al mare
ritirati

e alle isole e ai venti

e tutte le cose
si ritirarono

Disse al vento: vattene

E sapeva
che avrebbe dovuto guardare
questo all’infinito

allora lasciò entrare
in sé
il nuovo inizio
di cui ignorava tutto

se non
un brivido d’amore
la cui luce sembra di fronte

(da L’arco e la campana, 1988)

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ED È DI VIVERE

Ed è di vivere
che si tratta

Di agitarsi senza fretta

Ritmi e cadenze
senza rompere l’onda

Essere la velocità esatta
con cui si muove il suono
essere nelle condizioni
della magnifica luce

(da L’eternità è un battito di ciglia, 2004)

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ANNIBALE

Attraversa le Alpi
con gli elefanti

davanti la tazza di caffè
per questa mattina
nevosa

sento
barrire le loro sirene di
nave

che scambiano
l’azzurro per l’oceano e
l’orizzonte per

il limite dell’Africa

questo mi fa
venire voglia di tornare
a letto

per sognare l’Italia
delle tue gambe

l’Umbria e la Toscana
dei tuoi fianchi

e a Roma
in mezzo al tuo Tevere

(da La perdita di tempo – Non possiamo spendere i centesimi, 2015)

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Di Werner Lambersy sul Canto delle Sirene:

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LA FRASE DEL GIORNO
Solo / quelli che ascoltano / il fiume ripetersi / conoscono una poesia infinita.
WERNER LAMBERSY, Komboloi




Werner Lambersy, (Anversa, 16 novembre 1941 – Parigi, 18 ottobre 2021), poeta belga di lingua francese. Scelse di non scrivere in fiammingo per protestare contro il padre nazista. La sua poesia, raccolta in più di 70 opere, è influenzata dalle filosofie orientali, in particolare dell’India e del Giappone.


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