A 80 anni, il 2 luglio all’ospedale di Concepción, dove era ricoverato per problemi cardiaci, se n’è andato anche Omar Lara, uno dei poeti più celebri del Cile, esponente di quella che fu chiamata “generazione dispersa” o “della diaspora”. Si fece conoscere negli Anni ‘60, quando nell’ambito dell’Università Australe di Valdivia, fondò la rivista letteraria Trilce, tuttora attiva in formato digitale: diffuse le voci poetiche della sua generazione, che pubblicarono anche opere collettive. L’avvento della dittatura del 1973 lo vide prima in carcere e poi in esilio in Perù prima e a Bucarest e Madrid poi. La sua poesia attinge naturalmente alla sua terra natale, l’Araucania, e alla sua gente, con una nostalgia del passato e dei “lares”, gli antenati, ma avanza anche verso una moderna e crepuscolare visione del tempo e dell’amore.
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COLPO DA MAESTRO
Non ti chiedo nemmeno di riposare, minuta
impellente donna mia.
Perché questo scherzo d’amore, questo
colpo da maestro di sentirci necessari
ha guadagnato terreno, ci ha sollecitato sapientemente:
siamo diventati matti.
Abbiamo stabilito che questo è l’amore.
Resta da sapere solo come ce ne serviremo
in che senso buono per tutti
e prima che sia troppo tardi.
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UN’ISOLA NELL’AMARE
Era nel letto come nel mare
ondeggiava semiaffondata
io la riempivo di alghe di schiuma di meduse
io la riempivo io la accerchiavo
preparavo il mio approdo
lei era un’isola nell’amare
un’isola tutta circondata di pelle
sembrava che mi chiamasse ma dubito
e tuttavia preparavo con prudenza
il mio sbarco improvviso.
Il mio sguardo non era troppo veloce
era lento era scuro era una barca incagliata
era una barca incanalata
che non arrivava mai
dovevo dare un’occhiata personalmente.
Ero nel mare come in un letto
mi avvolgevo nel suo respiro
nuotavo come accarezzando
l’isoletta circondata di me.
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LA FRASE DEL GIORNO
La poesia è l'interrogativo assoluto e ogni sforzo un passo per capire il mistero.
OMAR LARA, Sociedad de Escritores de Chile, 24 maggio 2017
Luis Omar Lara Mendoza (Nohualhue, Teodoro Schmidt, 9 giugno 1941 - Concepción, 2 luglio 2021), poeta, traduttore ed editore cileno. Fondatore della rivista Trilce, vi accorpò la generazione poetica che sarà dispersa dal golpe militare del 1973. Fu esule in Perù e poi a Bucarest e Madrid. La sua poesia tratta la nostalgia del passato, l’amore e la fugacità del tempo.
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