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mercoledì 28 aprile 2021

L’assolata collina


ROBERT FROST

L’OSSERVATORIO

Se stanco d’alberi di nuovo cerco gli uomini,
bene io so dove affrettarmi – nell’alba,
a un pendio dove pascola la mandria.
Là in mezzo a pigri ginepri adagiato,
non visto io vedo nitide nel bianco
lontano le case di uomini e, più ancora
lontano, le tombe di uomini su un’opposta collina,
vivi o morti, ma tutti da ricordare.

E se per mezzogiorno anche mi stanco
di loro, non ho che da voltarmi sul fianco
e l’assolata collina mi illumina in viso,
il mio respiro è una brezza al fiordaliso che trema,
odoro la terra, la piantina ferita,
guardo dentro il cratere della formica.

(The Vantage Point, da A boy’s will, 1913 - Traduzione di Giovanni Giudici)

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Divergevano due strade in un bosco e io... / Io presi la meno battuta, / E di qui tutta la differenza è venuta” scrisse Robert Frost nella sua poesia più celebre: ecco dunque il protagonista che sosta guardando dall’alto di quella strada più isolata, riposandosi combattuto tra il desiderio di abbandonarsi alla natura e la voglia di mantenere rapporti con la civiltà.

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SAMUEL LANCASTER GERRY, "L'ARTISTA SOTTO UN ALBERO"

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LA FRASE DEL GIORNO
Il movimento più eccitante nella natura non è il progresso, l’avanzamento, ma l’espansione e la contrazione.
ROBERT FROST




Robert Lee Frost (San Francisco, 26 marzo 1874 – Boston, 29 gennaio 1963), poeta statunitense, vincitore di quattro Premi Pulitzer. Le sue poesie, attraverso la raffigurazione con una notevole padronanza del linguaggio colloquiale della vita rurale del New England all’inizio del ‘900, indagano temi sociali e filosofici. La strada non presa è la sua poesia più celebre.


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