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mercoledì 12 agosto 2020

Sull’azzurro del mare


GHIANNIS RITSOS

FOTOGRAFIA A COLORI

La vecchia sciacqua i cesti della vendemmia sulla spiaggia –
fazzoletto nero, vestiti neri in bel risalto
sull’azzurro del mare. Più avanti il forno
profuma di pane caldo. I giardini traboccano
di fiori rossi, gialli, viola. Foglie e acque
si scambiano messaggi, s’intrecciano, compongono
una piccola musica quasi erotica. Strano
che tu senta ancora, che odori, che tu veda ancora
e non ti salga alle labbra nemmeno una parola.


(da Il funambolo e la luna, Crocetti, 2005 – Traduzione di Nicola Crocetti)

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I colori sono protagonisti di questi versi tardi del poeta greco Ghiannis Ritsos: ammantano le consuete allegorie, la vecchiaia, il mare, il forno, risaltano in quello che è quasi lo scenario  di un rito, di quell'attesa del "definitivo ormeggio" nel buen retiro di Karlovasi: “E aspetti la sera tutto solo / casomai le stelle proseguano con segnali segreti / quella tua appartata cerimonia religiosa”.

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LA FRASE DEL GIORNO
E noi non sapevamo che diavolo gli prenda ogni tanto alla poesia / che scaglia contro le ciance arroganti degli altissimi venti / versi spensierati dai capelli sciolti.
GHIANNIS RITSOS, Il funambolo e la luna




Ghiannis Ritsos (Monemvasia, 1º maggio 1909 – Atene, 11 novembre 1990), poeta greco tra i maggiori del XX secolo. Fu candidato nove volte al Premio Nobel. La sua vita fu animata da un'incrollabile fede negli ideali marxisti e nelle virtù catartiche della poesia.

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