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martedì 16 giugno 2020

Gioco di poesia


GEORGES LINZE

POESIA DI “CHI” O COLLABORAZIONE CON IL LETTORE

Come
una guerra
che si dimentica…

Come
una guerra
che ritorna…

Come
una fonte
che si prosciuga…

Come
un giorno
che finisce…

Come
una statua
distrutta dai soldati…

Come
un libro
che viene chiuso…

Come
un motore…

Come
un fiore…

Come
un tesoro…

Come
una speranza…

Come
un uomo
che…

ed è per sempre…

Finisci
tu stesso
questo gioco di poesia.

Forse non è
tempo perso.


(da Poesie della grande invenzione, 1968)

.

“Aperto o chiuso, il testo esige l’abolizione del poeta che lo scrive e la nascita del poeta che lo legge” scrisse il Premio Nobel messicano Octavio Paz. E ancora: “Ogni lettore è un altro poeta; ogni testo poetico, un altro testo”. Il poeta belga Georges Linze va oltre: trasforma letteralmente il lettore in un altro poeta fornendogli gli spunti per esserlo, lo trascina in questo mondo di “fosforescenza” per fargli individuare la poesia che è in lui.

.


ANDREW JUDD, "PUZZLE"

.

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LA FRASE DEL GIORNO
Una strana fosforescenza ricopre gli oggetti più umili, come se la poesia non fosse quello che le cose ordinarie hanno di straordinario.
GEORGES LINZE, Poema della città sorvolata dai sogni




Georges Linze, (Liegi, 12 marzo 1900 – 28 gennaio 1993), poeta, scrittore e saggista belga. Vicino al Futurismo ma caratterizzato dall’ottimismo, esaltò la tecnologia, il progresso, le macchine e il mondo moderno. Fu tra i primi a intuire le potenzialità della radio e a scrivere per il nuovo mezzo.


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