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giovedì 7 maggio 2020

Ti aspetto nel sogno


MARIO BENEDETTI

SIRENA

Sono convinto che tu non esista
e tuttavia ogni notte ti ascolto

t’invento a volte con la vanità
con la desolazione o la pigrizia

dall’infinito mare arriva il tuo stupore
l’ascolto come un salmo e ciò malgrado

son così certo che tu non esista
che ti aspetto nel sogno per domani.

(da Yesterday e domani, 1987)

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L’irrazionale, il trascendente, l’ideale: andiamo tutti in cerca di qualcosa che ci porti lontano dalla realtà, dall’immanenza delle cose. La sirena, la donna ideale del poeta uruguaiano Mario Benedetti, sembra non esistere, almeno sul piano materiale, ma questo non svia dalla sua ricerca, che si sposta in un altro livello, quello onirico: “La donna di quel sogno era un ostaggio / era sua almeno finché lui / non l'avesse venduta al suo risveglio / cosa che mai avrebbe fatto mai / ma all'improvviso il mai ebbe una fine / e quando aprì gli occhi lei non c'era”.

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AMEDEO MODIGLIANI, “NU COUCHÉ”

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LA FRASE DEL GIORNO
Perdere l’amore / è vedere il corpo come è e non come / lo sguardo dell’altro lo inventava / tornando più poveri al vecchio enigma / trovando la tristezza nello specchio.
MARIO BENEDETTI, La vita è questa parentesi




Mario Orlando Hamlet Hardy Brenno Benedetti-Farugia, noto come Mario Benedetti (Paso de los Toros, 14 settembre 1920 – Montevideo, 17 maggio 2009), poeta, saggista, scrittore e drammaturgo uruguaiano. Figlio di immigrati italiani, fece parte della Generazione del’45. Nel 1973 fu costretto all’esilio dal golpe militare. Rientrò nel 1983.

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