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domenica 23 febbraio 2020

Una gioia semplice


ROBERT CREELEY

SE LA FELICITÀ

Se la felicità fosse
una gioia semplice, uccello,

animale o fiore
fosse il cosiddetto mondo

qui ovunque
intorno a noi,

allora l’amore sarebbe vero
come l’aria, come l’acqua -

come la luce del cielo, la solidità
della terra, la durezza della pietra,

per noi, di noi,
in noi.

(da Specchi, 1983)

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“Se la felicità fosse una gioia semplice”, immagina il poeta statunitense Robert Creeley, allora sarebbe ovunque e l’amore avrebbe la solidità delle rocce e lo splendore della luce. Certo, dipende da noi, essere in grado di accoglierla, di scoprirla tutto intorno a noi: il problema è che spesso non la cerchiamo nella semplicità, ma crediamo si trovi nella grandiosità.

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FOTOGRAFIA DA PINTEREST

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LA FRASE DEL GIORNO
La scrittura è  come la musica. È nel modo in cui la pronunci, in cui trattieni la nota, la pieghi, la modelli, quindi la rilasci. E ciò che non suoni è importante quanto quello che dici.
ROBERT CREELEY




Robert Creeley (Arlington, Massachusetts, 21 maggio 1926 – Odessa, Texas, 2 aprile 2005), poeta statunitense, tra i maggiori esponenti della lirica postmoderna. Viaggiò in Europa e Asia vivendo per quarant’anni in Giappone, dove apprese la filosofia buddhista e lo zen. È spesso accostato ai poeti della Black Mountain, pur essendone lontano stilisticamente.

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