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mercoledì 15 gennaio 2020

Pallina bianca e pallina nera


LEÓN FELIPE

GIOCO

E questo gioco, Signor Arciprete,
questo gioco della pallina bianca
e della pallina nera,
quando finirà?
Questo gioco
del rumore e del silenzio,
del riso e del pianto,
Della luce e della notte…
E c’è uno che domanda: Cos’è la notte?

E questa lacrima lieve, Signor Arciprete,
questa lacrima lieve che scivola e slitta,
che balla e che vacilla,
sulla ruota del vento,
dove si fermerà?
E c’è un altro che domanda: Ma signori…
a che si gioca qui?


(da Il cervo, 1958 - Traduzione di Gabriele Morelli)

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La pallina bianca e la pallina nera, il gioco del destino, del riso e del pianto, della gioia e del dolore, del giorno e della notte, la vita insomma, sono – in una sorta di dialogo con l’Arciprete di Hita, poeta medievale - nei pensieri del poeta spagnolo León Felipe che, ormai anziano, cerca un senso al vivere nella raccolta Il cervo, che definisce “un libro eretico e disperato” di “un povero vecchio o di un vecchio povero”.

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FOTOGRAFIA © NICOLE

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LA FRASE DEL GIORNO
Tu sei la Poesia. La Verità e la Luce. / Non è così? / Quella che apre le finestre / e rompe i cardini delle porte…
LEÓN FELIPE, Chiamatemi pubblicano





León Felipe Camino Galicia (Tábara, Spagna, 11 aprile 1884 - Città del Messico, 17 settembre 1968), poeta modernista e vanguardista spagnolo. Combattente repubblicano nella guerra civile spagnola, andò esule in Messico dopo la vittoria dei nazionalisti. La sua è una poesia spoglia, tesa a trasferire nel proprio io il peso e il dramma dell’uomo.


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