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sabato 4 gennaio 2020

Controluce d’inverno


JOAN MARGARIT

CALLIGRAFIA


Ha appoggiato la fronte sul vetro
freddo, appannato, controluce d’inverno.
Scrive il nome di lei, attraverso
i segni che traccia con il dito,
l’ha vista in un luogo solitario
con il mare e gli scogli nella notte.
Sullo sfondo, le stelle: all’improvviso, i gabbiani
si alzano in volo come una fiammata
al passare di una feluca. Si è sbagliato:
dietro la finestra c’è una strada
che l’alba fa più triste, senza anima viva,
con auto parcheggiate.
Dietro i segni comincia ad albeggiare:
il sole che nasce cancellerà quel nome
nella brina rosata del vetro.


(da Età rossa, 1990)

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L’effimero nome scritto su un vetro appannato. Dietro quella nebbia che nasconde ogni cosa al di là della finestra potrebbe esserci di tutto, dice il poeta catalano Joan Margarit, anche lei in una notte di mare con le stelle, la luce della fantasia e dell’immaginazione. Almeno finché non irromperà la realtà con il suo bagliore accecante.

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FOTOGRAFIA © FREEPIK

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LA FRASE DEL GIORNO
Rincorrerai di nuovo lo splendore / che cerchi dentro di te, come il lampo / che mostra fugacemente, / fino al lontano orizzonte, la realtà.
JOAN MARGARIT




Joan Margarit i Consarnau  (Sanaüja, 11 maggio 1938) è un poeta, architetto ed ex professore catalano. Si definisce poeta bilingue catalano/castigliano, disdegna le correnti poetiche e considera il poeta  "l’essere più realista e più pragmatico perché beve dalla realtà”.


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