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domenica 17 marzo 2019

È l’amore


JORGE LUIS BORGES

IL MINACCIATO

È l’amore.
Dovrò nascondermi o fuggire.
Crescono le mura del suo carcere, come in un sogno atroce.
La bella maschera è ormai cambiata,
ma come sempre è l’unica.
A che mi serviranno i miei talismani:
l’esercizio delle lettere, la vaga erudizione,
l’apprendimento delle parole che utilizzò l’aspro Nord
per cantare i suoi mari e le sue spade,
la serena amicizia,
le gallerie della Biblioteca,
le cose comuni,
le consuetudini,
l’amore giovane di mia madre,
l’ombra militare dei miei morti,
la notte intemporale,
il sapore del sogno?
Stare con te o non stare con te è la misura del mio tempo.
Già la brocca si rompe sulla fonte,
già l’uomo s’alza al canto dell’uccello,
già si sono scuriti quelli che guardano dalla finestra,
ma l’ombra non ha portato la pace.

È, lo so, l’amore:
l’ansia e il sollievo di sentire la tua voce,
l’attesa e il ricordo,
l’orrore di vivere successivamente.
È l’amore con tutte le sue mitologie,
con tutte le sue piccole magie inutili.
C’è un angolo dove non oso passare.
Già mi accerchiano gli eserciti, le orde.
(Questa stanza è irreale, lei non l’ha vista).
Il nome di una donna mi denunzia.
Mi fa male una donna in tutto il corpo.

(da L’oro delle tigri, Rizzoli, Milano, 1974 – Traduzione di J. R. Wilcock e Livio B. Wilcock)

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“«Bisogna fuggire Eros». Una parola! Andando a piedi non si sfugge a un dio alato che t'insegue senza tregua...” scriveva il poeta greco Archia di Antiochia già nel I secolo avanti Cristo. Jorge Luis Borges, il grande scrittore argentino, prova a fuggire, tenta invano di non sottomettere la sua saggezza a quella follia. Come un altro poeta, il tarantino Raffaele Carrieri: “Per non udire amore, / Per non riudirlo / Fino all’orlo / Versai vino / E col vento mi coprii”. Ma senza speranza di riuscire a farla franca.

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JAN BRUEGEL IL GIOVANE, “IL CATTIVO PASTORE”


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LA FRASE DEL GIORNO
Il mondo è un labirinto dal quale è impossibile fuggire.
JORGE LUIS BORGES, Finzioni




Jorge Francisco Isidoro Luis Borges Acevedo (Buenos Aires, 24 agosto 1899 – Ginevra, 14 giugno 1986), scrittore, poeta, saggista, traduttore e accademico argentino. Creatore di un genere oggi designato “borgesiano”, a definire una concezione della vita come storia, come finzione, come opera contraffatta spacciata per veritiera, come fantasia o come reinvenzione della realtà.

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